cosa fare a skiathos

Skiathos e l’isola abbandonata di Tsougrias

SKIATHOS E L'ISOLA ABBANDONATA DI TSOUGRIAS

La Grecia sono due colori. Il bianco e il blu. Il Mediterraneo scoppia di isole ma quando vedi un’isola greca la riconosci  subito. Ho voluto introdurre con queste parole il primo dei miei 3 video che ho pubblicato sul mio canale Youtube dedicati al mio viaggio a Skiathos, l’isola principale dell’arcipelago delle Sporadi. Sono fermamente convinto che un’isola Greca all’anno andrebbe prescritta per il proprio benessere psicofisico. Al di la delle controversie che si leggono sui social sul fatto che alcune isole vengano percepite come troppo turistiche ormai.(e le percezioni vincono sulla realtà, se leggete l’etichetta della Coca Cola è più energetica della Red Bull ma tutti pensano a Red Bull come bevanda energetica)  Skiathos conta 5000 abitanti. Quindi ho deciso di raccontarvela  per come l’ho vissuta : le mie emozioni e alcune informazioni per voi.

L'atterraggio più spettacolare del mondo

Arrivare a Skiathos non è come arrivare nel 99% di tutte le altre isole del mondo tant’è che solo i piloti di lungo corso sono autorizzatI ad atterrare qui.  La prima  forte emozione ve la darà quindi l’atterraggio sulla pista che praticamente inizia dal mare dove tra il blu del mare potrete scorgere tutto l’arcipelago. C’è gente che persino si piazza dietro la pista per poter vedere questo spettacolo (fate attenzione a non mettervi sulla traiettoria di atterraggio per evitare lo spostamento d’aria).

Dove dormire? Una questione di scelte

Viaggiando da solo cerco per lo più di ottimizzare i costi. Non è un problema camminare un po per me così ho scelto un hotel  a circa 2 km dal centro città:  San Antonio Hotel. La difficolta sta nella salita di 800 mt per raggiungerlo ma il prezzo del biglietto che si gode dalla terrazza con piscina è ripagato da una vista stupenda sul golfo. Non avendo affittato nessuno scooter ho fatto conto che alla base della salita c’era la fermata numero 5 dell’unico bus che percorre l’isola. In realtà avevo pensato di affittare una bici  (affittare un’ebike costa praticamente come uno scooter quindi non ne vale la pena).  Dopo essere arrivato al porto con la navetta aeroportuale raggiunsi l’hotel a piedi con lo zaino in spalla ma già strada facendo mi resi conto che non sarebbe stata una buona idea. 

Un piacevole tragitto quotidiano

Le pendenze mi hanno fatto subito cambiare opinione. Per darvi un’idea in 800 metri di strada si sale di circa 90 metri quindi la pendenza media è attorno l’11%.  In una settimana me la sono fatta per lo più a piedi 2 volte al giorno e qualche volta  come vedrete nel video che ho dedicato al “bus delle spiagge” in autostop e non pensiate che sia stato l’unico .Sono scelte che si fanno in fondo. Tra la comodità e il panorama ho scelto il secondo camminando nel silenzio  interrotto solamente dal canto delle cicale e dal belato delle capre in lontananza. L’hotel è di proprietà di una famiglia coppia di anziani tedeschi di origine greca . La signora non parla inglese, va a letto alle 11:30 ,ma è davvero disponibile tant’è che una sera condivise con me un bel piatto di lasagne che mi gustai con una bella birra con vista sotto le stelle. Avete presente uno di quei momenti in cui siete soddisfatti della vostra scelta? Ecco fu uno di quelli.  Tra l’altro c’è un grazioso ulivo a bordo piscina per ripararsi dal sole.

Pomeriggi silenziosi

Caotica, turistica? Non fate caso troppo  a questa definizione. Skiathos è un paesino di 5000 abitanti che si riempie come si deve riempire una località turistica in alta stagione.  Certo che se vedere la via centrale pieno di gente e famiglie che passeggiato tra negozi , ristoranti e gelaterie vi urtica un pò è un altro discorso. Nei pomeriggi assolati Skiathos è pervasa dalla tranquillità anche nel mese di luglio. Non sono una persona che va alla ricerca spasmodica del locale migliore dove mangiare, perciò la mia quotidianità stava nello scendere dall’hotel alla spiaggia cittadina di Megali Amnos dove mi gustavo la mia insalata greca  a pranzo presso Mama’s Kitchen un locale sulla spiaggia proprio sotto la fermata nr 5 del bus. Da li si può raggiungere il centro camminando sulla spiaggia per circa 700 mt , passeggiando poi  sul sentiero panoramico. Prendete nota anche dei 2 ristoranti con vista alla fine della spiagge se volete gustarvi una cena con tramonto sulla baia. Mi pare si chiamino Del Mar e Siferi ma ma comunque ci passerete proprio in mezzo durante la vostra camminata. Google Maps impazzisce facilmente nei viottoli del centro perciò il mio consiglio è perdervi tra le sue viette e al massimo fare amicizia con qualche gatto sonnacchioso per poi salire verso il punto più alto della città

Sulla via centrale di che scende  fino al portotrovete poi tutti i locali che volete. Nelle calde serate estive è da preferire alle viette laterali in quanto più arieggiata rispetto alle taverne nascoste nelle vie laterali. Attenti ai gelati: buoni ma costicchiano (5/6 euro)  per due gusti. Se la situazioni prezzi sulle spiagge è rimasta intatta in città i prezzi si sono alzati.  Per l’happy hour dalle 17 alle 19 spendere 7 euro per un cocktail.

Escursioni in barca

La prima cosa che un turista fa  quando arriva in un luoghi come questi è cercare di trovare quella migliore. Come al solito la risposta è quella più semplice se non volete complicarvi troppo la vita( o prendervi un’escursione privata se volete spendere ) Fatevi  un giro al porto anche la sera per trovare quella che vi aggrada. Vengono programmate  in base al vento , se c’è vento forte  dall’altra parte dell’isola  è probabile che non si facciano. Cercare di farsi un’idea online è praticamente inutile. Le escursioni vengono esposte ed aggiornate quotidianamente da tutti gli operatori all’imbarco praticamente comee un menu ogni giorno.  Skiathos ha praticamente 2 facce: la parte orientale percorribile su strada e la parte occidentale.

La mia scelta la potete vedere nel video qui sotto su Youtube: La barca si chiamava Margarita , prezzo 20 con desitazione Lalaria, Agia Eleni e Tsougrias (dalle 10 alle 18). La bellezza di questo itinerario sta nel fatto che non sono solo 3  luoghi stupendi ma diversi nel loro genere.  E via che si va:

  • Lalaria: è una bellissima spiaggia di sabbia e ciotoli bianchi, raggiungibile solo via mare in quanto è circondata da pareti di roccia. Chiaramente non aspettatevi la spiaggia deserta in estate ma non è nemmeno affollata.
  • Agia Eleni: il giusto compromesso. Sabbia dorata e un bar ben tenuto .E’ stato il momento chill out della mia giornata con un po di musica italiana remixata anni 80 e una birra. Raggiungibile anche a piedi camminando per 1 km dopo la fermata nr 23 del bus che parte da Skiathos. Il costo dell’ombrellone + 2 lettini  come  tutte le spiagge in cui sono stato  è di 10 euro
  • Tsougrias: un tocco di magia che merita un capitolo a parte.

Vengono anche organizzate gite al tramonto a Lalaria e Banana: tenete presente però il periodo dell’anno per gli orari.  A luglio partono alle 17

Tsougrias l'isola abbandonata

L’ultimo abitante se n’è andato nel 2011 . Da quel momento i padroni dell’isola sono delle caprette che brulicano la vegetazione in santa pace e alcune rovine.  L’isola agli inizi del 900 era adibita ad ospedale per curare i malati di tubercolosi ed altre malattie infettive. Ci metto la mano sul fuoco che se scegliete questo tour Tsougrias rappresenterà la ciliegina sulla torta di una fantastica giornata. Sbarcando sull’isola troverete una spiaggia deserta,  delle costruzioni diroccate dietro la macchia mediterranea ed un piccolo molo anch’esso diroccato con un’acqua limpida da far paura.  L’unica cosa che potrebbe guastarvi la festa è il Melteni il vento che soffia da ovest ma normalmente le imbarcazioni non escono in questi casi per la difficolta di attraccare.  La visita non dura molto circa 90 minuti ma in questo tempo mi sono impregnato di emozioni . Un posto quasi dimenticato da Dio. (anche se in realtà sull’isola durante i mesi di punta c’è una spiaggetta con un bar e ombrelloni)

La chiesa più bella dell'Egeo?

Se in Montenegro hanno l’abitudine di costruire chiesette in mezzo al mare su qualche scoglio  qui invece le costruiscono sul mare.  Sull’isola una volta sbarcati troverete sulla sinistra un breve sentiero di un centinaio di metri tra la vegetazione  per arrivare a questa coloratissima chiesa bianca e blu costruita nel 1961 sul promontorio che si affaccia verso Skiathos. Meno famosa di quella   dove è stato girato il film Mama Mia con Meryl Streep (che si trova sull’isola di Skopelos)non ha nulla da invidiare; un vero incanto . Ho avuto l’opportunità di vederla nel tardo pomeriggio . Avete presente  quei momenti che in cui ti rendono felice  del fatto di aver scelto un viaggi? Fu esattamente uno quest: ti guardi intorno, ti godi il paesaggio ma anche il momento. Cerchi di fotografarlo nella mente perché sai che te lo porterai dentro di te per sempre.

Un bus solo per tutte le spiagge

L’isola è percorribile solamente nella parte sud-orientale. L’unica linea di bus sull’isola parte dal porto e la percorre fino all’ultima spiaggia raggiungibile tramite strada quella di Koukounaris  la spiaggia più attrezzata dell’isola (sono 26 fermate) . Non c’è un orario ma nell’alta stagione passa ogni 20 minuti circa e potete acquistare i biglietti a bordo oppure in tutti i mni-market . Il tragitto dura circa 25 minuti . L’unico altro villaggio abitato  è quello di Troulos . Per il resto costeggerete il mare con viste panoramiche in alcuni tratti. 

Oltre Koukounaris: l'ultimo giorno

Cercavo qualcosa e l’ho trovato: Elia Mandraki. L’ultimo giorno è sempre qualcosa di diverso  psicologicamente in una viaggio. C’è chi lo vive con malinconia. Io l’ho vivo con piacere come  il caffè alla fine di un buon pasto. Indipendentemente da come è andata  ero in vacanza, in viaggio ,non ero in miniera a lavorare per usare un eufemismo.

La scelta cade se tornare in un posto che hai già visto o provare qualcosa di nuovo. Elia Mandraki si trova 2 km dopo l’ultima fermata del bus (e quindi anche dopo Agia Eleni) . Attraversai così il sentiero in mezzo alla pineta ed esclamai: Oh cazzo! Davanti a me dopo aver oltrepassato la macchia mediterranea si era aperta la vista di una baia  battuta dal Melteni. La sensazione di averla proprio azzeccata; può essere intuito , bravura ma anche “botta di culo”.  Persino a Luglio era praticamente vuota. C’è qualche ombrellone  vicino ad un bar di legno ma per il resto camminate nel nulla: qualcuno ha fatto camping costruendosi tende di fortuna con la legna essiccata che giace qua e la. Sembrava il posto dove vorreste andare per starvene per i fatti vostri. Me la sono goduta fino alla fine e tornai in bus verso le 8 di sera.

Le altre isole delle Sporadi

Sapete che non amo piantare le bandierine ovunque. Non ritengo che viaggiare sia un Risiko dove piantare le bandierine. Amo vivere i momenti, le passeggiate, con una Lonelyplanet nello zaino. Costicchiano ma potete trovarle gratuitamente nelle biblioteche della vostra provincia.  Normalmente in ogni provincia le biblioteche hanno un portale dove basta iscriversi per consultare e far arrivare il libro richiesto in 24/48 h nella biblioteca del tuo paese e tenerla un mese.

Tutte le isole sono raggiungibili solo con un traghetto dal porto di Skiathos : trovate qui tutte le info su Grecia.info

ALONNISSOS: è la più grande ma anche la più selvaggia delle isole dell’arcipelago . Vi consiglio anche un piccolo libro su quest’isola. “Alonnissos” di Ughetta La Catena. E’ qui che ho scoperto che sull’isola viveva  una foca monaca salvata dagli abitanti dell’isola che ha fatto amicizia con la popolazione locale. Dico purtroppo perché l’anno scorso è stata uccisa da un pescatore con un arpione .

SKOPELOS: La più famosa dopo il film “Mama Mia” .  Il piccolo villaggio di Glossa  (circa 800 abitanti) è davvero grazioso

Informazioni utili

Mangiare : Sulla via centrale di Skiathos troverete un sacco di localini dove mangiare. Occhio al prezzo dei gelati…5 o 6 euro per 2 gusti

In aereo dall’Italia: Ryan air, Wizz air ma i voli sono stagionali e terminano a fine settembre altrimenti con Aegean Air facendo scalo ad Atene .

NB: Visto i frequenti disagi delle compagnie aeree vi segnalo come farvi rimborsare in caso di ritardi ect senza il minimo sforzo. La legislazione europea parla chiaro: a partire dalle 3 h di ritardo per disservizi imputabili al vettore aereo  avete diritto a un risarcimento  (250 euro fino a 1500 km, 400 euro fino a 3500 km, 600 euro oltre). Non dovete far altro che inserire il vostro numero di volo su un sito di una società che si occupa di queste pratiche. Il loro motore di ricerca vi dirà immediamente se il vostro caso rientra nella possibilità di avere un risarcimento (per esempio se il ritardo è dovuto a maltempo non avete diritto) e a questo punto non dovete far altro che completare la procedura richiesta e poi se ne occuperanno loro gratuitamente. Voi potrete seguirè la pratica online.  Il mio volo da Skiathos ha avuto un ritardo di 5 ore ed ho ottenuto 250 euro tramite  Italiarimborso.it 

Traghetti da Skiathos : I traghetti da Skiathos collegano le Isole Sporadi  con rotte per Alonissos (in Isole Sporadi), Chora & Glossa (in Isola di Skopelos) . Le rotte da Skiathos vengono effettuate dalla compagnia di navigazione SeaJets, Hellenic Seaways, Anes Ferries & Aegean Flying Dolphins, a seconda del periodo potrai trovare una scelta di fino a 25 traversate al giorno.

Traghetti dalla Grecia: con le stesse compagnie da Salonicco, Mantoudi, Volos, Agios Konstantinos e Glyfa

Tenete ben presente che il numero delle  corse variano molto dalla stagione estiva ed invernale 

Itinerari a Budapest

Itinerari classici ed alternativi a Budapest

Itinerari classici ed alternativi a Budapest

Se avete avuto la pazienza di leggere l’ultimo mio articolo su Porto  (e vi ringrazio per questo) forse ricorderete i motivi per cui a mio modestissimo parere  una città può rimanervi impressa; o per la sua atmosfera per una questione di suoni, monumenti, situazioni come per la città lusitana tagliata in due dal fiume Douro o per la bellezza dei suoi palazzi, viali, musei o persino la metro di sovietica costruzione  come nelle città russe a cui il passato di Budapest si è legato per mezzo secolo dopo la seconda guerra mondiale. La neuroestetica è un concetto che si lega perfettamente alla capitale magiara. Passata l’ondata di grigiore comunista i cui resti li potrete vedere nell’itinerario alternativo attraverso il Memento Park e il Cimitero di Kerepesi la città ora splende più che mai. Ed è così che ho creato 2 tipi di itinerari diversi che potrete trovare sul mio canale Youtube.  

Perchè 2 itinerari?

Il primo a tema “classico” (7 luoghi) con i monumenti più conosciuti e il secondo a più “alternativo” (11 luoghi) . Tutti da girare rigorsamente a piedi , tranne il Memento Park  dove sono “parcheggiate” tutte le statue dell’epoca sovietica ed Aquincum la città romana capitale della Pannonia durante. Questi 2 itinerari si avvicinano e si toccano in diversi punti. La differenza è nella testa del sottoscritto . Va da se che sta a voi scegliere una linea temporal

Benchè ci sia già stato un po’ di volte la visita a Budapest mi riporta ad un viaggio che feci quasi 20 anni fa in treno attraverso l’Europa orientale fino al Baltico quando l’app degli orari dei treni si chiamava cartelletta con un plico di fogli stampato. Immaginarsi ora a sfogliare in un bar  un plico di 30 fogli per trovare gli orari di un treno è quasi masochismo. Il progresso tende a facilitare le cose ma ha ad avere meno pazienza e Jeff Bezos l’ha capito anni fa. E’ sempre un bottone da pigiare.

Premesso che ogni volta la prima cosa che devo fare è ricordarmi quale parte della città e Buda e quale è Pest , io voto per la prima. Il lungo fiume, le sue vie silenziose attorno al Castello e soprattutto quel tratto attorno al Bastione dei Pescatori, uno sfizio neoclassico costruito alla fine del 1800. Ho la sensazione di essere in un paesino dentro una grande in città

Per una persona che non ha mai visitato la città dovrei consigliare l’itinerario classico ma la mia preferenza va a quello alternativo; per come sono fatto o perché durante gli anni di inizio millennio di chiese , palazzi reali in giro per la vecchia Europa ne ho fatto indigestione. In questa fase della mia vita sono più attratto dalla realtà quotidiana che dalla magnifica opulenza di castelli , chiesti, luoghi storici che amavo calpestare durante la mia gioventù. Come in tutte le cose ci vuole sempre la giusta dose.

L'itinerario classico

Per chi non è mai stato a Budapest quasi necessariamente diventa un must visitare questi luoghi.  Io sono partito per vicinanza  dal piedi dal Parlamento, ma se dovreste creare un percorso ottimizzando in km  dovreste partire dal Palazzo Reale  per finire alla sinagoga. (nell’itinerario manca il Ponte delle Catene alla data di maggio 2022 era chiuso per ristrutturazione)

Ecco le tappe

1)Parlamento (8 euro) con il suo magnifico scalone d’entrate a  la corona del primo  Re d’Ungheria , Stefano poi canonizzato come Santo Stefano incoronato la notte di Natale dell’anno 1000 (è l’unica sala però dove non si possono fare foto) . Prenotate qui la visita in Italiano.

2)Memoriale delle Scarpe (dietro al parlamento , lungo il Danubio, uno dei posti più fotografati) Ricorda il massacro avvenuto l’8 gennaio 1945. Le vittime vennero uccise con un colpo alla nuca e gettate nel fiume.

3) Palazzo Reale. Ci vorrebbe un’articolo intero per descrivere tutto quello che c’è dentro questa costruzione che si affaccia per più di 300 metri lungo il Danubio dall’alto della collina, il luogo dove gli Asburgo decisero di farne una residenza degna del loro rango. Potete arrivarci a piedi dal Ponte delle Catene prendendo la funicolare. 

4) Leo’s rooftop bar. Per dare un tocco di classe alla vostra giornata. Si trova all’ultimo piano dell’Hotel Clark di fianco alla funicolare. La terrazza con la vista migliore, prezzi comunque discreti : 5 euro una birra 10/11 euro un risotto

5) Bastione dei Pescatori: il mio luogo preferito di Buda .Un capriccio neoclassico costruito alla fine del 1800 attorno alla bellissima chiesa con il tetto rosso di Mattia. 

6) Basilica di Santo Stefano. L’edificio religioso più importante del paese dove è custodita una mano del Santo e tra l’altro si trova nella piazza famosa per la movida con locali come il Divino un’ottima enoteca  e l’Oktert se volete fare serata. La biglietteria della basilica si trova nella via laterale alla basilica.

7) Sinagoga . È la più grande in Europa .Il biglietto è abbastanza caro per essere un edificio religioso: 15 euro ed infatti mi sono rifiutato di entrare. 

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Ruin Pubs

Letteramente “pub in rovina”(Romkocsma): edifici e aree in rovina che sono state occupate e ripresi da artisti o qualcuno con una certa creativa e riportate in vita anche vibrante come nel caso dello Szimpla Kert. In un certo senso possono apparire come i nostri centri sociali ma sono dei veri proprio bar con tutti i crismi della legalità .  La sensazione che ho avuto entrando nello Szimpla Kert è quella di varcare una soglia entrando in un mondo parallelo, un apparente disordine . Invece è arte e creatività. Luoghi dove perdersi piacevolmente viste anche le dimensioni. Ah la domenica mattina lo Szimpla Kert ospita il mercato contadino. Tenetelo presente perché a Budapest i mercati coperti sono chiusi di domenica (e al sabato chiudono verso le 15)

E è da questo luogo che ho deciso di far partire il mio itinerario alternativo .  Situato nel quartiere ebraico a pochi passi dal murale 6:3 una gigantesca opera dipinta sulle mura di un  palazzo che celebra la vittoria dell’Ungheria a Wembley il 25 Novembre 1953 (fu la prima sconfitta in casa degli Inglesi ). Un lugo che senza quest’opera sarebbe completamente anomimo ma che forse così risalta ancora di più

Alternativamente Budapest

La prima domanda che  forse sarebbe da pormi è perché ? Amo girare a piedi, magari anche senza un itinerario preciso. Aumenta il mio spirito di osservazione, vivere i momenti anche brevi che può offrirti camminare  liberamente cosa che non può offrirti una visita ad un museo o un palazzo. Mi servono entrambi però con le giuste dosi. Come il dolce e il salato. In gioventù ho fatto un po indigestione di Chiese, palazzi e luoghi storici ed è forse per questo motivo che ora ho una predilezione per luoghi diversi.

E così ho cercato di metterli un po insieme. Probabilmente se non siete nati prima degli anni 90 non difficilmente apprezzerete il Museo del Flipper che semplicemente non è altro che un luogo semiterrato  con una vasta collezione di Flipper (anche vecchissimi in legno) e videogame storici degli anni 80.  Per me nato nel  1975 è stata un’emozione forte ; camminarci in mezzo, rivederli dopo decenni come riaprire un album di vecchie foto chiuse in un cassetto da anni ,  tornare bambino quando mio padre mi dava 2000 lire per giocare 10 partite (probabilmente per tenermi impegnato mentre lui giocava a carte con gli amici) Entrate in questo luogo e con un biglietto potete giocare quanto volete.. Io ci ho passato 2 ore abbondanti.

Castelli e cimiteri

Ed  così che questo itinerario è cresciuto. Il Castello di Vaidahunyad  situato nel parco di fronte alla Piazza degli Eroi (la più grande della città- nello stesso parco trovate anche i famosi Bagni Széchenyi)  sembra quasi uno scherzo del destino.  Inizialmente era solo una decorazione  per celebrare i 1000  anni del Regno di Ungheria e fu costruito in legno e cartoni ma divenne così popolare che decisero di erigerlo veramente. L’opera fu completata nel 1906 e ricalca l’originale e omonimo castello in Transilvania .  Ma la chicca di questo itinerario è il cimitero di Kerepesi. Così su due piedi verrebbe difficile pensare come un cimitero possa essere un luogo attrattivo ed a maggior ragione all’ingresso quando vi sembrerà un cimitero normale. Ma se qualcuno vi facesse entrare bendato per poi farvi aprire gli occhi vi sembrerà di rivivere in qualche scena di un film o nell’Inghiltterra Vittoriana . Viali alberati attorno al quale troverete vecchie tombe molto spesso ricoperte dalla vegetazione e cappelle familiari mezze diroccate. (ne ospita più di 3000).  Il cimitero è molto vasto e rimase chiuso dal 1948 al 1989 durante il comunismo ospitando lapidi di personaggi invisi al regime e  questo forse ha contribuito alla decadenza di molte tombe. In una parte trovate anche le lapidi dei soldati dell’Armata Rossa e i caduti della rivoluzione del 1956

Unione Sovietica ed Impero Romano

Un capitolo a parte meritano questi luoghi. Raggiungibili con i mezzi (si trovano a 7/8 km circa da centro). Il primo ospita 42  statue dell’epoca comunista. Nel 1991 solo 2 anni dopo la caduta del comunismo la città lanciò questo progetto. Aquincum invece è la città romana

Mercati coperti & ospedali antiatomici

Nella parte di Buda  c’è un ospedale antiatomico (che vedete nel video sul canale Yiutube) scavato nella roccia dove esistono 10 km di gallerie.  Situato sotto il castello fu utilizzato prima nella seconda guerra mondiale e poi trasformato negli anni 60 in rifugio antiatomico con un sistema di aerazione.   

Aprendo il capito mercati coperti qui invece ci si potrebbe sbizzarrire: Vi ho accennato allo Szimpla Kert domenicale  ma il più grande è il Mercato Centrale . Costruiti tra la fine del XVIX e l’inizio del XX secolo con il tipico stile delle costruzioni a mattoni rossi dell’epoca sono degli ottimi rifugi nelle giornate di brutto tempo.  Cliccate qui per la lista completa

I bagni

Forse vi sarà saltato all’occhio che non ho minimante menzionato i bagni termali che sono una caratteristica della città.  Innanzitutto non ho una passione per queste strutture  e come seconda cosa non mi ero portato il costume . Se volete qualcosa di chic come i Bagni Gellert fanno per voi.. Edificati nel 1918 sfruttano una fonte già note nel Medioevo.

Forse vi sarà saltato all’occhio che non ho minimante menzionato i bagni termali che sono una caratteristica della città.  Innanzitutto non ho una passione per queste strutture  e come seconda cosa non mi ero portato il costume . Se volete qualcosa di chic come i Bagni Gellert fanno per voi.. Edificati nel 1918 sfruttano una fonte già note nel Medioevo.

Informazioni utili

Guide in Italiano: Sfumature di Budapest
Dove ho dormito: Avenue Hostel situato a circa 1 km dal parlamento.
Voli dall’Italia con Ryan Air/Wizzair: Alghero, Bari, Bologna Catania, Milano Orio al Serio/Malpensa, Napoli, Palermo, Pisa,Rimini, Roma Ciampino, Torino, Venezia-Treviso con Ryan Air,
Da Aeroporto a Budapest: Bus 100E dalle 4:45 alle 22 , Taxi 30 euro circa, Bus Terravision 10 euro a tratta.
Pagamenti: potete pagare praticamente tutto con il bancomat/carta di credito senza prelevare in Fiorini. 

Porto una città che ti colpisce

Porto una città che ti colpisce. Perchè venire a Porto

ribeira

Ci sono 2 modi in cui una città lascia un ricordo dentro di te: il primo sono le sue bellezze architettoniche, il suo lato esteriore. Il secondo la sua atmosfera , il suo lato interiore.  Il primo ti arriva alla mente attraverso gli occhi. Il bello accende il cervello e provoca delle risposte (si chiama neuroestetica se poprio volete approfondire l’argomento) . Il secondo arriva direttamente dentro e ti crea un desiderio di tornare.

Tutto parte da qui: la mia scelta

Porto fa parte di questa seconda categoria. Non la metterei nell’elite delle città più belle  nonostante abbia uno dei tramonti più belli al mondo dal ponte Dom Luis e  i  suoi sfavillannti azulejos (neuroestetica appunto)  ma la sua atmosfera ti coinvolge. Ed è per questo che questo articolo sarà più lungo del solito. Perché quando una cosa ti piace ne parli volentieri. Il tutto condito dai pasteis de nata il dolce del Portogallo per eccellenza. Non sono quanti ne avrò mangiati in 4 giorni, forse una ventina (costano 1 euro ovunque) , ma per camminare tanto ci vuole benzina nel motore no?

Marzo 2022. Erano 2 anni che non viaggiavo in Europa a causa della pandemia ed avevo bisogno di scossa. Ho scelto Porto perché a marzo avevo bisogno di sentire la primavera e sentire il vento dell’oceano per sentirmi di nuovo in viaggio. L’angolo più occidentale di d’Europa davanti a quell’oceano che  gli uomini per secoli  hanno guardato questa senza sapere cosa ci sia al di la di questa distesa infinita o sognando  una vita migliore nel nuovo mondo

Un ostello di supereroi

Sapete che quando viaggio da solo  il posto dove dormire è  poco più che una base di appoggio ma mi piace sceglierla bene.(location, pulizia, prezzo) . Il Rivoli Cinema Hostel è davvero una piccola chicca. Situato in un palazzo di fronte al Teatro Rivoli  ha un rooftop top davvero carino(anche se era chiuso a marzo) ma soprattuto le sue pareti sono tappezzate di supereroi come la splendida cucina e locandine di film. Una cucina che ti mette di buonumore . In un ostello le aree comune sono la sua anima.  Il piacere di entrare in soggiorno o in cucina salutando qualcuno chiedendo da dove viene. L’ostello poi ha un prezzo ottimo 16 euro circa comprendente la colazione.è un ottima posizione nel centralissimo quartiere Ribeiro

Su e giù per le vie della città

A Porto di orizzontale c’è veramente poco; la città è comunque servita ottimamente dalla metro, ma è camminando che vi immergerete nella sua atmosfera.  Subito vicino al mio ostello il primo luogo di interesse è la stazione di Sao Bento con la sua meravigliosa sala di aspetto definita non a caso la più bella del mondo. Inaugurata nel 1916 è il trionfo degli azuelejos  . Ben 20000 ricoprono la sala  che raccontano la storia del Portogallo. Ci sono voluti ben 11 anni per completarla. Ma è così bella che ogni volta che ci passi vicino ti viene quasi naturale entrarci per riguardarla.

Il fattore chiese

Un discorso a parte meritano le chiese di Porto, bellissime, graziose a dir poco. Decorate esternamente ma quasi tutte e pagamento.  Io mi sono limitato a visitarle esternamente come la piccola Capela de Almas situata sulla Rua de Santa Caterina (la via dello shopping). È coperta completamente di azulejos.  L’Iglesia de Sao Francisco(ingresso 8 euro)  invece si contraddistingue per le sue decorazioni interne . È ricoperta di ben 100 kg di oro. Vi confesso che una riflessione sulla sua opulenza e su quanta gente si sarebbe potuta sfamare ai tempi con tutto questo ora mi è passata per la testa.  La Cattedrale di Se, una chiesa fortezza che infatti  si trova nel punto più alto  su una collina attorniata da cinta  murarie. Da li si scende rapidamente verso il fiume su stradine selciate. Potete salire poi sulla Torre de Celigos (6 euro) non è altissima ma è il punto migliore per fotografare dall’alto la città.

Livraria Lello

Seguendo il percorso che potete vedere sul mio primo video dedicato a Porto che trovate su Youtube (stranamento sotto un cielo quasi rosso per la sabbia che veniva dal Sahara) vi troverete alla Livraia LELLO (ingresso 5 euro potete prenotare online).  Questa libreria è salita alle cronache recente perché J.K.ROWLING durante il periodo in cui insegnava in questa città frequentava questo posto e pare che la bellissima scala che si trova all’interno abbia ispirato quelle della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ma limitare la visita per tale motivo sarebbe riduttivo perché gli interni in legno sono completamente decorati  in maniera fantastica. Un vero salto nel passato (fu fondata nel 1906 dai fratelli Lello). La libreria si trova poi vicinissima a 2 chiese particolari  L’Iglesia del Carma e l’Iglesia de Carmelitas.  All’appararenza vi sembreranno una chiesa sola ma se guardate la facciata in mezzo noterete un muro di 1 metro che le seprara.

Il luogo più soprendente

Questo luogo non è citato in nessuna delle guide turistiche (ad eccezione della Lonelyplanet  forse.). Ed infatti l’ho scoperto per caso scendendo verso il fiume tra i quartieri Miragaia e Ribeiro.  Uno di quei luoghi che passandoci di fianco ti posso saltare all’occhio incuriosendoti. Sta a voi poi se entrare o no. Ebbene io ci sono entrato ed ho scoperto un mondo. Armazen è un magazzino vintage dove puoi trovare di tutto ma proprio tutto. Persino una MG del 1933 (valore circa 300 mila euro). Il tetto è stato bucato appositamente per fare entrare la luce del sole e poi potete fermarvi a bere qualcosa al bar davanti al camino. Moto e bici vintage, mobili, oggesttistica e tatnta roba che non saprei neanche come descriverla . Se queste cose vi appassionano avete trovate l’Eden.  

Un supertramonto

Le due sponde sono collegato dal ponte Dom Luis I un ponte at arco in ferro lungo 385 e alto 85. Inaugurato il 31 ottobre 1886 all’epoca fu il ponto più lungo del mondo e dal 2003 è completamente pedonale. (ci passa comunque il tram). Salendo per i gradoni dal lungofiume di Ribeira tra le casette del quartiere.(avete visto la mia foto col micio? Jose aspettava che il padrone gli aprisse la porta) è come acquistare un biglietto in prima fila per il tramonto sulla città.

Verso l'oceano

La ciliegina sulla torta. Poco distante dal Palacio de Bolsa inizia questo viaggio sul Tram nr 1. Meno famoso del tram 28 di Lisbona però ha il suo fascino. Segue infatti il corso del fiume Douro fino all’oceano . Andando verso il mare con il fiume alla sinistra e sfiorando le case in alcuni punti alla destra . Una vecchia carrozza degli anni 20 con i sedili  in legno. Un po come quelle che si vedono a Milano.

Altri posti degni di nota sono sicuramente il Mercato di Bolao situato a vicino al Rivoli Hostel (attualmente però chiuso per lavori ) e il Palacio della Bolsa patrimonio Unesco  con la meravigliosa sala araba.  Ci hanno messo 8 anni per costruirlo a partire dal 1842 ma 70 anni per decorarlo, ma l’hanno fatto bene; la sala araba è stupefacente.   Tutte questo ve l’ho documentato nei due video potete  vedere qui . Potete lasciare anche un commento se volete.

Informazioni utili per te

Voli dall’Italia: Milano con Ryan Air, EasyJet e Wizz Air, Bari, Bologna, Cagliari, Roma, Venezia, Verona con Ryan Air-

Come arrivare in centro dall’aeroporto: Metro  Linea E-Viole (Aeroporto – Estadio do Dragao operativa dalle 6 alla 1. Bus : Linea 601-602-603 oppure tramite Terravision (9 euro a tratta) 

Taxi: tramite Taxileader prenotando online

Scarica il mio itinerario a piedi da Telegram: http://t.me/ministryfab

Dove ho dormito:https://www.cineha.com/

Cambogia: i villaggi galleggianti verso l’Angkor Wat

Navigando verso l'Angkor Wat sul Tonlè Sap, il fiume che torna indietro

Cambogia …estate 2014. Quello che vi voglio raccontare in questo articolo  non è la pedestre cronaca di viaggio ma l’emozione di un singolo giorno. Quasi come una parabola personale.  E per questo devo tornare indietro nel tempo di 8 anni scavando un po nei ricordi. Ma se qualcosa ti ha emozionato non appena ci ripensi la nebbia del tempo si dirada ed i i ricordi riaffiorano come un puzzle che si ricompone.  Durante quel mese di agosto ero  in viaggio da 3 settimane  e di km ne avevo fatti circa un migliaio  partendo da Ho Chi Minh la capitale del Vietnam  per arrivare a Battambang. Vi possono sembrare pochi ma in  queste zone dovete moltiplicare per 3 il tempo necessario per coprire le distanze. E poi l’unità di misura di un viaggio sono le emozioni e non i km.

In Cambogia non esiste  la ferrovia e il modo più comune di viaggiare sono i piccoli bus che  brulicano tra le città  a ritmo lento perché è difficile superare i 50/60 kmh su strade intasata da vecchie motociclette , carri e  bici. La Cambogia con la sua  storia millenaria attorno l’Angkor Wat il più vasto complesso religioso al mondo è affascinante ma allo stesso tempo  tragica essendo uscita da dall’inferno dei Kmher rossi degli anni 70 che sterminò circa il 25% della popola in 4 anni. Scrutando negli occhi le persone di una certa età sedute sul lungofiume del Mekong a Phnon Penh non potevo non pensare quello che avevano vissuto  ed il peso che si portano dentro. Ognuno di loro aveva parenti o amici uccisi dalla follia di Pol Pot.

Una biosfera unica al mondo

La provincia di Battambang si trova nella zona nord-occidentale della Cambogia ed è lambita dalle acque del Tonlè Sap, un fiume che diventa lago e viceversa. Perché qui avviene qualcosa che se non è del miracoloso è davvero incredibile. Durante la stagione estiva a causa dei monsoni le sue acque tornano indietro .  Non confluiscono più nel Mekong ma fanno il percorso contrario ed in questo modo la sua superfice da 2000 km2 arriva a 15/20 mila km (quasi come la Lombardia) diventando il più grande bacino del sud-est Asiatico. Provate ad immaginare il Po o il Tevere che fanno retromarcia.

Cambogia mappa

Un compagno di viaggio

Da una settimana viaggiavo con Aaron un ragazzo dell’Illinois che conobbi su un bus in direzione del delta del Mekong in Vietnam. Avevamo semplicemente scoperto di avere la stessa destinazione  e soprattutto lo stesso modo di viaggiare e così abbiamo deciso di proseguire insieme. A dir la verità nella prima parte del viaggio si aggregarono anche 3 ragazzi di Barcellona che ci trascinarono sull’isola di Phu Quoc. Dei pazzi furiosi che poi se ne andarono nel nord del paese.

 Il nostro era un viaggio a scadenza. Dopo l’Angkor Wat Aaron  se ne sarebbe andato in Thailandia per poi incontrare la sua fidanzata sulla via del ritorno alle Haway mentre  io avrei proseguito verso est in direzione del Laos. Mi piaceva la sua tranquillità , il decidere il giorno prima dove saremmo andati. Sapevo che probabilmente non l’avrei più rivisto in futuro  come così è stato , ma ero felice perché allo stesso tempo sapevo di vivere un’esperienza unica dal punto di vista umano. Due persone che vivono in continenti diversi che si incontrano e decidono di proseguire  insieme. Una quotidianità fatta dal pensare giorno per giorno senza preoccuparci del domani; parlare delle nostre vite, problemi, sogni. Tanto in un modo o nell’altro ci saremmo arrivati in quel posto. E se non ci arriveremo domani sarà il giorno dopo

E così scoprimmo a Battambang che c’era un modo particolare per raggiungere Siem Reap .L’idea di base era fondamentalmente “beh qualcuno ci porterà” perchè quando viaggi in paesi così popolosi come nel Sud-est asiatico hai sempre la sensazione che una soluzione si trova; ma con piacevole sorpresa vidi che era possibile farlo in  barca  (8 h  per circa per un viaggio di meno di 100 km) .

Partenza da Battambang

Acquistai così il biglietto al costo 20 usd (carissimo se pensate che lo stipendio medio è di 80 USD). In Cambogia il dollaro è la moneta più usata  e non vi azzardate a prelevare in un bancomat  la moneta locale (Riel Cambogiano )  . Vi ritrovereste con una montagna di carta  solamente per aver prelevato il controvalore di 50 euro.  L’unica volta che lo feci riempii marsupio praticamente. 

Il giorno prima aveva piovuto tantissimo (vedi foto) ma fortunatmente quella mattina fummo baciati dal sole e fu un sospiro di sollievo. Ci imbarcammo quindi alle 8 del mattino su un’imbarcazione descritta come “fast boat” . Non che ci avessi creduto al momento dell’acquisto ma ci trovammo di fronte alla classica bagnarola con panchine di legno.  Però si poteva starsene in piedi sul tetto per ammirare il paesaggio 

Domande e risposte

La prima domanda che mi posi è come si potesse vivere senza avere la terra sotto i piedi. Qualsiasi cosa tu debba fare al di fuori delle tue “mura dometische” devi scendere in acqua. Ero curioso di scoprirlo. La cosa che mi ha stupito di più fu comunque il benzinaio ovviamente galleggiante. L’imbarcazione partì lentamente con una tale flemma da farmi sorgere i primi dubbi sull’orario di arrivo e su come sarei arrivato a Siem Reap dopo 8 ore su una panca di legno; stretti canali dove non di rado il piccolo battello andava  sbattere contro le mangrovie.   Il guidatore con un lungo palo di legno faceva poi indietreggiare l’imbarcazione per riprendere la via.

Questi villaggi sono costruiti su  palafitte , zattere o su case barca tant’è che si spostano a seconda delle acque visto che il lago si alza anche di 10 mt durante la stagione dei monsoni. Sfogliate le foto qui sotto o guardate il video per rendervene conto. Benzinai , scuole, negozi…tutto sospeso sull’acqua. Il battello funge da trasporto pubblico per gli abitanti di questi villaggi  tant’è che caricammo o scaricammo diverse persone durante il tragitto.

Non so voi come avreste reagito voi ma sinceramente provai quasi un senso di timidezza quando arrivammo verso metà giornata (quindi dopo 4 ore ) e  ci fermammo a pranzare in uno di questi villaggi entrando in un’abitazione . Ma la nostra “invadenza” è il loro sostentamento(il pranzo mi costò 3 dollari, della carne e del riso) . La gente nella miriade (più di 100) di questi villaggi dai nomi così difficili da ricordare  come Chong Khnea, Kampong Phluk e Kampong Khleang  vive di pesca essenzialmente mentre a Siem Reap il turismo la fa da padrone.

Ci fermammo circa un’ora dove con discrezione cercai di osservare la loro quotidianità, come semplicemente fossero organizzate le loro case, la cucina.  o semplicemente la vita al calar del sole. Alla partenza i bambini (per lo più in pantaloncini o nudi) non mancarono di darci un caloroso saluto ognuno dalla porta della loro casa galleggiante.

Le madri del Tonlè Sap

Guardando  negli occhi una madre nella sua dolce discrezione  una domanda te la poni paragonando i suoi problemi ai tuoi. Viaggiare mi ha insegnato anche a dare il giusto peso  ai miei problemi. I bambini qui giocano e si lavano  tuffandosi in acqua. Qui si vive di pesca, il riso (che sostituisce quello che per noi è il pane praticamente) non manca mai ,  ma in Cambogia si mangia di tutto e quando dico tutto includo   anche le tarantole fritte .  La tradizione di mangiare insetti come grilli, scarafaggi  si perde nei secoli di questa affascinante cultura ma questo tipo di prelibatezze  riferito alle tarantole è probabilmente un retaggio della dittatura dei Khmer rossi quando la popolazione fu ridotta alla fame(sono comunque di allevate in buche nel terreno e  non velenose…spero)

Verso Siem Reap

Il paesaggio cambia leggermente nella seconda parte del tragitto dove le mangrovie lasciano spazio a distese di acqua e piante basse  a perdita d’occhio. Ormai era pomeriggio inoltrato e sinceramente non c’era molto da fare se non aspettare di arrivare lentamente verso la meta finale. Io ed Aron passammo le ultime  2 ore seduti sul tetto della barca scrutando l’orizzonte  senza parlare troppo. Ad un certo punto mi sdraiai e scrutando il cielo abbassai il cappello. Passammo per Chong Kneas il villaggio galleggiante più vicino a Siem Reap (raggiungibile anche in bici) forse quello in conidizioni migliori vivendo grazie al turismo provieniente da Siem Reap stessa dove arrivammo  verso le 18. Saltai giù con l’animo di volesse dire “alleluja” Fuori dal molo dove si attracca poi i tuk tuk ti aspettano per portare le persone  in città. La città beneficia in maniera evidente dell’afflusso di turisti. Le strade sono migliori e anche i tuk tuk sono ammortizzati . In confronto a Phnon Penh dove indossavamo una maschera per ripararci dalla polvere durante i tragitti sui carretti qui è un altro mondo. Ovviamente gira anche la prostituzione.

L’Angkor Wat (per chi non lo sapesse è dove è stato ambientato Tomb Raider dell’eroina Lara Croft) è veramente immenso.  Un sistema di templi di circa 40 km Meriterebbe un capitolo a parte ..se troverò le parole giuste ve ne parlerò. 

Essendo passati 8 anni non sto a darvi dei consigli su dove dormire : a Siem Reap potrete trovare una sistemazione adatta alla vostre tasche. Da quelle economiche a quelle di lusso.  Una buona Lonely Planet vi darà dei buoni consigli su come spostarvi ulteriormente in tutta la Cambogia . Ricordatevi che potete trovarle gratuitamente sul sito delle biblioteche pubbliche della vostra provincia.  Un esempio lo trovate cliccando qui sul sito delle bibliotece pubbliche della provincia di Milano: Fondazione per Leggere