
Io non oso definirmi un ciclista vero e proprio, ma bensì un viaggiatore che si è trovato una bici in mano. Qualche anno fa ho tirato fuori dalla cantina dopo quasi 20 anni la mia vecchia Jumpertrek che mio padre mi comprò agli inizi degli anni 90 quando avevo 16/17 anni. E ci presi gusto. Nivolet, Pordoi, Sella, San Pellegrino. Quando superavo i 2000 metri mi spuntava un sorriso grande così. Sarà dovuto al fatto dell’aria rarefatta? (in realtà poi l’ossigeno è sempre quello, è la minor pressione che causa un minor scambio di ossigenonegli alveoli dei polmoni)
. Superai poi i 3000 mt sul Colle del Sommeiller una lunghissima salita che porta ad una stazione sciistica estiva chiusa nel 1984. Di quella stazione sciistica e dell’asfalto che conduce lassù non c’è rimasto praticamente nulla; ora è un sentiero sterrato. Nel scendere però mi resi conto che avevo bisogno (arrivai a Bardonecchia con le ruote un po storte) di un mezzo più “moderno” e cosi arrivò la Ibis. La presi usata perchè mi piacque subito senza calcolare il fatto che la taglia e il modello fossero adatti a me perchè non ne sapevo proprio nulla. Non che adesso sia un super esperto ma qualcosa almeno so. Ma il mio obiettivo non è insegnare alla gente ad andare in giro ma far passar loro bei momenti da ricordare.






