Viaggiare non ha età
“I desideri non svaniscono, vengono sepolti dalla polvere degli anni”
Da dove nasce questa frase? Qualche sera fa seduto sul divano nel buio del mio soggiorno ho visto un film “Edie” che mi è stato suggerito da una blogger con cui sono in contatto: Roberta Ischeri (Aka “Inviaggioconlollo” su Instagram). Mi piace il suo modo di scrivere perché non è la travelblogger che ti dice “i 5 posti che non puoi perdere a ” ma cerca di trasmetterti quello che vede attraverso i suoi occhi. Non c’è un’età migliore per viaggiare secondo me. Cambia la tecnologia intorno ma non l’essere umano. Viaggiare non ha età ed anche il contachilometri è relativo.

Edie è la storia di una signora 80enne che rimasta vedova di un marito per il quale ha sempre lavato, cucinato, stirato tutta la vita invece di arrendersi al declinare della vita e alla volontà della figlia decide di partire per fare quel viaggio che avrebbe voluto fare con suo padre in gioventù ma che non fece perché si sposò. Mentre la vedevo preparare il suo zaino , la immaginavo come se la sua vita gli scorresse davanti in quel momento. Il mio motto è sempre stato “nel dubbio parti” ma è una frase riferita ad una situazione presente. I desideri non svaniscono si riferisce al passato; un passato che può durare anni, decenni o tutta la vita.
Tutti noi abbiamo un desiderio di fare un viaggio da qualche parte. L’espressione “abbiamo avuto” è la polvere degli anni. Forse è tardi ma siete sicuri che sia troppo tardi davvero?i. Ultimamente poi sta sorgendo dentro di me il desiderio di rivedere città che visitai poco più che ventenne. Ripercorrere quei passi con occhi diversi, quasi avessi la DeLorean di Michael J.Fox. Questa cosa mi è nata 3 anni fa circa quando mi recai a Belfast in Irlanda del Nord e per quell’occasione decisi di ritornare a dormire in un ostello sia per risparmiare visto che le cose dal punto di vista lavorativo non andavano affatto bene (ero rimasto per mesi senza stipendio per problemi finanziari dell’azienda per cui lavoravo) sia per riprovare certe sensazioni .Avevo bisogno di svagarmi . L’Irlanda fu il mio primo viaggio da solo e in ostello alla fine anni 90.
Arrivai in un grazioso ostello a Belfast e incrociando gli sguardi di ragazzi poco più che ventenni ebbi la netta sensazione di rivedere il mio sguardo che incrociava i 40enni che dormivano nell’ostello di Dublino nel 99. Come ebbi tutta la vita davanti io ora ce l’hanno loro con i loro sogni e speranze.
La familiarità degli ostelli mette in contatto diverse generazioni .E questo che normalmente non avviene in altri settori della nostra società. Una familiarità che non parte dal preconcetto di “quello che hai tu ai miei tempi non c’era” anche se tecnicamente vero ma è anche un modo classista di cercare di denigrare chi viene dopo di noi gelosi della loro gioventù. Il ventenne di oggi sarà il boomer del 2050 . Chi viaggia in ostello ha normalmente una naturale predisposizione a condividere altrimenti dormiresti in camera con sconosciuti.

E’ questo si ricollega la trama del film. Una signora 80enne che viaggia sola con uno zaino sulle spalle tra qualche sguardo stupito e risatine che sanno di ma dove cazzo vuole andare alla sua età. Trovarsi in una situazione dove tutti sono più giovani di te richiede la forza di farsi scivolare addosso gli sguardi, i pregiudizi. E probabilmente ancora di più se si è donna. L’esempio reale più bello è stata la Sig.ra Elena Erkghova (una simpatica nonna russa di Krasnoyarsk nel cuore della Siberia purtroppo scomparsa recentemente all’età di 91. Dopo aver fatto la fioraia per una vita, aver visto i nazisti, Stalin , il comunismo cominciò a viaggiare ad 83 anni.
Viaggiare per me è sempre stato un desiderio e non una necessità. Posso stare anche per dei periodi senza viaggiare; se diventasse una necessità più che un piacere sarebbe una dipendenza. Il mio desiderio sepolto è sempre stato quello di viaggiare in Sudamerica lungo tutta la cordigliera Andina dalla Colombia alla Terra del Fuego. Oggi compio 47 anni e non l’ho ancora fatto. Beh se penso ad Edie ho ancora 33 anni di tempo per farlo se il destino me li concederà. Soddisfare un desiderio più avanti con gli anni potrebbe anche comportare il rischio di rimpiangere di non averlo fatto prima se lo percepisci dal verso sbagliato. Di vederlo come un rimedio agli errori del passato. E le percezioni vincono sulla realtà. No , se andrò in Sudamerica tra 10 anni non sarà una toppa a un buco della mia vità.
Buon viaggio