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La ciclabile della Val di Fassa e Val di Fiemme

La ciclabile della Val di Fassa: Il percorso e 5 escursioni da fare

Nella mente di un appassionato di bici una pista ciclabile la immagina proprio così. Con un manto perfetto che scorre di fianco ad un corso d’acqua in mezzo ai boschi. Effettivamente non si può chiedere di meglio.   La ciclabile dalla Val di Fassa  è perfetta anche per le famiglie. La prima volta che la affrontai nel 2013 avevo ancora la mia Jumpertrek che mi regalò mio padre nel 1992 ed ebbi la sensazione di essere in un mondo ideale. Se riguardo questa foto vedo un ciclista con un abbigliamento poco tecnico ma tanto felice.  

Ma la questa ciclabile va oltre il suo percorso. Come un albero che crescendo si dirama con i suoi rami lungo il suo tragitto è possibile fare diverse escursioni  

Ecco alcune bellissime escursioni che puoi fare sul percorso partendo da Canazei. Puoi scaricare tutte le tracce gpx dal mio canale Telegram

Il Percorso

La ciclabile della Val di Fassa e Fiemme si snoda per 48 km correndo tra saliscendi lungo il torrente Avisio da Canazei a Molina di Fiemme   perdendo via  via  sempre più  quota accompagnati dalla vista sui gruppi del Catinaccio,  del Latemar, Sassolungo e Sassopiatto.   . In estate  da Maggio a Ottobre è attivo un servizio bus di ritorno da Molina di Fiemme dove potete caricare le vostre bici. Quasi come una metro. Essendo una ciclopedonale vi raccomando di fare attenzione nei weekend a causa  di una maggiore presenza di famiglie a piedi.

Il primo tratto: da Canazei a Pozza di Fassa

La ciclabile della Val di Fassa parte da Canazei ai piedi del Pordoi e del Sella come un ideale prolungamento per gli appassionati di bici: esattamente da Alba di Canazei correndo alla destra dell’Avisio, il fiume che nasce dal ghiacciaio della Marmolada imboccherete  la strada forestale Cercenà dove trovate uno dei pochi  tratti  sterrati e  proseguendo poi attraverso piccoli borghi a partire dal Campitello di Fassa troverete lungo il percorso   diverse aeree attrezzate per bambini e per arrampicare. Paesi di montagna come  Mazzin e Fontanazzo si susseguono  per poi scendere fino a Pozza di Fassa tra i ponti di legno e l’accompagnamento  del rumore del torrente

Valle San Nicolò da Pozza di Fassa

La prima deviazione  sulla ciclabile  che vi propongo parte da Pozza di Fassa verso la Valle San Nicolò . (9 km). Arrivati alla rotonda del paese girate a sinistra e proseguite arrivando ai piedi degli impianti del Buffaure.  Da li comincia la salita che sale irregolare dove troverete poco oltre la meta una chiesetta con una fontanella per  rinfrescarvi..(7 km pendenza media 7.2%)  Arrivati in Valle San Nicolò finisce l’asfalto  e proseguite sul sentiero pianeggiante  (fattibile in gravel )circondati da una paesaggio magnifico che vi ripagherà a pieno titolo della fatica della salita. Qui troverete la Baita Ciampiè e la Baita le Cascate.  Potete tornare poi scendendo poi dalla Strada dei Rusci per ricongiungervi alla strada asfaltata

Secondo tratto: da Pozza di Fassa a Predazzo

Il tratto da Pozza a Moena è il mio preferito  in una saliscendi  fino al lago di Soraga  prima di entrare a a Moena “La Fata” delle Dolomiti dove si produce uno dei formaggi più “profumati ” d’Italia: il Puzone.  Attraversato il paese poi il percorso della ciclabile della Val di Fassa  diventa più regolare continuando a perdere lentamente quota. Dopo Moena trovate Malga Peniola il punto migliore a mio avviso per un pranzo lungo il percorso. 

Il Lago di Carezza e Malga Heinzen Alm da Vigo di Fassa

11 km  per gli amanti della bici da strada  da Vigo di Fassa passando dal Passo Nigra (1688 mt) per arrivare in uno dei laghi più belli delle Alpi nonostante le ferite inferte all’ambiente circostante dalla tempesta Vaia nell’autunno 2018 che provocò la caduta di milioni di alberi nel Triveneto . Il Lago di Carezza in Val d’Ega (1534 mt) è un lago sorgivo. Le sue acque provenienti da falde sotterranee sono  limpidissime e nelle giornate soleggiate i suoi riflessi esplodono in un arcobaleno di colori che raramente vedrete altrove.(la leggenda narra del mago Masarè  che vistosi rifiutato dalla ninfa del lago gettò tutti i gioielli nelle acque del lago) Proprio per proteggere questa  bellezza  è stato recintato e  potrete fare il percorso intorno al lago seguendo il sentiero . Essendo un lago sorgivo il periodo migliore per visitarlo è l’inizio dell’estate.  Per una sosta con i fiocchi (se avete dei dubbi guardate la foto con le mucche) Malga Heinzen Alm  soddisferà pienamente i vostri occhi e i vostri palati.

Da Moena al Rifugio Fuciade

16 Km: arrivati al Lago di Soraga seguite i cartelli per il Passo San Pellegrino (1918 mt). La salita è lunga  10 km ma il fondo stradale è perfetto (pendenza media 6,4 % max 14% ) Una volta arrivati al passo troverete l’omonimo lago sulla destra.  Voi dovete prendere il sentiero sulla sinistra all’altezza dell’hotel che trovate in cima al passo per arrivare al Rifugio Fuciade dopo 4 km di sterrato in mezzo all’omonima conca . Per i romantici questo rifugio offre anche un servizio trasporto in carrozza con Michele un simpatico cocchiere con una certa somiglianza a Zucchero Fornaciari. La carrozza è trainata da 4 stupendi cavalli  Noriker, un’antica razza equina  molto resistente che veniva impiegata dai Romani nelle loro campagne militari. 

La Foresta del Paneveggio da Predazzo

10 km (solo MTB) Fisicamente quella più dura. Arrivati al paesino di Predazzo  e dopo averlo attraversato  seguite la traccia  e svoltate  a destra e endete il  ponte sul torrente Travignolo . Passando dal lato destro comincia uno spettacolare percorso tra ponticelli, sentieri  e ripide salite in alcuni tratti  in mezzo agli abeti della  Foresta del Paneveggio che vi sovrasteranno . Estesa per 2700 ettari è la foresta dei violini;  la lenta crescita e l’esposizione al sole dona ad alcuni di questi  alberi una particolare risonanza. Da secoli i liutai di Cremona si riforniscono qui per costruire  i loro preziosi  violini. Faticherete ma godrete della gioia di questi giganti che vi daranno tanto ossigeno.  Ovviamente quello che è stato salita diventerà una divertente discesa con qualche tratto tecnico ma mai eccessivo

Val Venagia fino a Baita Segantini

Per chi ha gamba può proseguire oltre il Lago del Paneveggio dopo averlo costeggiato sulla destra si prosegue sempre circondato dalla foresta fino in Val Venegia dove la vista si farà più  ampia  ma non per questo meno spettacolare. Si pedala  sempre su sentiero battuto a tratti ghiaioso fino a Malga Venegiota un posto bellissima con il torrente Travignolo che scorre a fianco. Un posto  che amo particolare e dove provai per la prima volta le famose gomme grasse della Fatbike grazie al mio amico Mauro di Dreambikes . Oltre trovate una delle baite più spettacolari delle Dolomiti. Baita Segatini.

La Val di Fiemme

Passato Predazzo entrerete in Val di Fiemme. Seguendo sempre il corso dell’Avisio giungerete al Lago di Tesero e alla fine arriverete a Molina di Fiemme dove termina il percorso che scorre in certe parti sul tracciato della vecchia ferrovia.  Arrivati qui potrete anche fare il percorso in MTB della Vecia Ferrovia” in funzione fino agli anni 60  che fu costruita dai prigionieri di guerra russi sotto gli Austriaci (24 km). Un percorso suggestivo che attraversa vigneti , foreste di conifere e diversi punti panoramici che non vi lasceranno indifferenti.

Dove mangiare lungo il percorso

Esattamente a metà percorso con una piccola deviazione di 3 km  che vi ho segnato sulla traccia gpx  subito dopo Moena  Malga Peniola . Ai tempi in cui ho percorso questa stretta  stradina era circondata da alberi  . Purtroppo la tempesta Vaia ha lasciato il segno anche qui. Ma arrivati a Malga Peniola vi rifarete gli occhi con la sua chiesetta in mezzo al verde e  mangerete benissimo.

Malga Peniola

Dove Dormire

Low budget: Garni Miravalle a  Moena. Un piccolo Garni con una bella vista e colazioni abbodanti e squisite.

Premium: Agua Biencia a Pozza di Fassa.  8 camere  finemente arredate in legno, un ristorante dove si mangia molto bene. Una piscina idromassaggio interna, percorsi relax e idromassaggio esterno in estate ed una splendida terrazza dove godersi il panorama. Tutto questo è l’Agua Biencia. Insomma se volete fare bella figura con la persona che amate portatela qui.

Dove affittare le bici

Personalmente non ho mai affittato bici ma vi segnalo i più quotati.

Canazei:  Peak Sport Adventure

Pozza di Fassa: Fassa Rent

Moena: J Mountain

Come arrivare

Mezzi pubblici: Dalle stazioni di Trento, Bolzano, Ora è attivo un trasporto bus

Auto:

  • uscita Ora/Egna, S.S. 48 delle Dolomiti – Passo San Lugano – Val di Fiemme – Val di Fassa (distanza km 45). Dalla circonvallazione di Moena (zona artigianale) verso Canazei;
  • uscita Bolzano Nord, S.S. 241 Grande Strada delle Dolomiti – Passo Carezza – Vigo di Fassa (distanza km 40). Da Vigo verso nord in direzione di Canazei, verso sud in direzione di Soraga e Moena.

Altri accessi alla Val di Fassa:

  • dall’autostrada A27 (Venezia), uscita Belluno/Ponte nelle Alpi, S.S. 203 per Agordo e S.P. 346 del Passo San Pellegrino – Moena (Val di Fassa). Dalla circonvallazione di Moena verso Canazei;
  • dall’autostrada A27 (Venezia), uscita Belluno/Ponte nelle Alpi, S.S. 203 per Agordo/Alleghe/Rocca Pietore. S.P. 641 del Passo Fedaia – Canazei;
  • provenendo da Arabba, S.S. 48 del Passo Pordoi – Canazei;
  • dalla Val Gardena, S.S. 242 del Passo Sella – Canazei.

Il Toce e l’Ossola: gite ed escursioni sul fiume più spettacolare d’Italia

Il TOCE: GITE ED ESCURSIONI SUL FIUME PIÙ SPETTACOLARE D’ITALIA

Basterebbe forse solamente la sua genesi  per aggiudicarsi questo titolo: dopo una manciata di km dalla sorgente in Val Formazza il Toce si tuffa dai  143 metri di altezza la Cascata della Frua , il salto più alto d’Europa . In termini calcistici è come segnare 2 gol nei primi 10 minuti. La cascata è costeggiata dall’Antica via del Gries che gli appassionati di Trekking conoscono: fu la via di comunicazione diretta tra Milano e la Svizzera e da qui le popolazioni Walser arrivarono nell’Ossola. A fare da guardia alla cascata ci sta un vecchio albergo dall’aspetto vagamente asburgico del XIX sec. Visitai quest’albergo per la prima volta negli anni 80 e quando  ci tornai  dopo più di 30 anni ebbi la sensazione di rivivere quei momenti  .C’era un flipper all’epoca coon cui  giocai con mia madre quando  avevo  di 7 anni;  volevo cercarlo o forse cercavo quel bambino.

Cascata del Toce

Ma voglio raccontarvi di più di questi 83 km che  il  Toce percorre fino all’estuario nel Lago Maggiore.  Questo fiume sembra disegnato per stupire e per raccontare storie  davanti ad un caminetto : dall’inizio alla fine . Il Toce nasce sugli altopiani dell’alta Val Formazza a 1800 mt dove nella piana  si staglia imponente  il Lago di Morasco con la sua storia malinconica.  Per formare  questo lago costruendo la diga negli anni 30 fu sommerso infatti il minuscolo borgo  di Morasco  abitato dalla comunità Walser che si trasferì qui dal confinante cantone Svizzero di Grom nel XVI Secolo.

Le Marmitte dei Giganti e gli Orridi di Uriezzo

Lo scorrere impetuoso dell’acque del Toce verso valle  dall’ultima glaciazione del Wurm ha creato questo ambiente unico adatto ad una piccola gita anche economica.( i fiumi subglaciali riesco a scorrere a velocità altissime fino a centinaia di kmh ).  Non siamo più ai 1800 mt dell’alta Val Formazza ma 1000 metri più sotto. Non lasciatevi ingannare dall’aspetto sinuoso e morbido di queste rocce perché sono scivolose tant’è abbiamo dovuto ricorrere all’elisoccorso per tirare fuori dall’acqua 2 ragazze scivolate nel fiume . Quindi la parola d’ordine se vorrete passare una tranquilla giornata di relax : scarpe adatte.  Questo ambiente fantastico si presta perfettamente ad una gita perfetta ed economica di una giornata anche  in famiglia. Dal Rifugio Zeus a Premia si raggiungono con 30 minuti di cammino. La giornata può essere perfettamente combinata concludendola alle terme che trovate in paese

Siamo a Crego una frazione di Premia. Dal Rifugio Monte Zeus (vi rimando al paragrafo finale per le informazioni utili) scendete lungo il sentiero di 30 mt  (scaricate la traccia sul mio canale Telegram) per arrivare in questa ansa del fiume spettacolare tra rumorose cascate , anfratti. Troverete anche un piccolo baretto nella stagione estiva. Ma non è finita qui: dopo avere attraversato il ponte prendete la salita sulla destra e arriverete nel fantastico canyon degli orridi di Uriezzo. Vi sembrerà di essere in un film ambientato nel giurassico tanto da darvi la sensazione di tornare indietro di milioni di anni . Sentirete l’acqua gocciolare in un ambiente stretto e umido dove l’elevata umidità e la poca luce hanno creato un ecosistema con muschi e felci lungo le pareti. La ciliegina sulla torta poi sono le terme di  Premia le più  attrezzate della zona. Potete anche acquistare un biglietto di 2 o 3 ore.

Sulla Ciclovia del Toce: Domodossola e il Treno del Foliage

Domodossola è il cuore  dell’Ossola  al centro delle sue 7 valli . Le sue mura , il suo mercato millenario  . Caratterizzada da portici quattrocenteschi a sostegno delle case padronali ,balconate e logge del XV e XVI secolo, Piazza Mercato è scenograficamente perfetta nella sua asimmetria. E da Domodossoa parte la Vigezzina cento Cavalli ovvero il Treno del Foliage che dalla stazione vi poterà lungo i suoi 52 km fino alle sponde del Lago di Locarno attraverso ponti, gallerie e villaggi tra vedute panoramiche infiammate dai colori autunnali. E’ possibile inoltre fermarsi nelle varie tappe che il treno fa come a Santa Maria Maggiore , il Santuario di Re, Verdasio e Intragna Sicuramente più economico del famoso treno del Bernina ma capace di dare emozioni simili. Clicca qui per guardare il mio video su Youtube all’Alpe Devero

Vogogna

Vogogna con il suo possente castello è una piccola perla incastonata nell’Ossola. Ha il suo fascino da scoprire in una giornata all’insegna della tranquillità. Il nome deriva da un antico popolo preromano i Valli Agoni: Vallis Agorum cioè villaggio degli Agoni.  Si trova proprio sulla ciclovia del Toce a metà tra il Lago di Mergozzo e Domodossola ed è raggiungibile in treno direttamente da Milano. Insomma perdersi tra le sue viette  silenziose è la classica ciliegina sulla torta se volete fare questo percorso.  Abitato fin dai Romani ebbe il suo periodo più glorioso quando il vescovo di Novara Giovanni Visconti diede il via alla costruzione del castello e del Palazzo Pretorio nel XIV . Iniziò  così il suo periodo di massimo splendore  che terminò con la dominazione spagnola.   Salendo infine per una mulattiera si giunge alla frazione Genestredo , con l’Oratorio di San Martino e l’oratorio di Santa Maria delle Grazie. Ultima tappa sono i resti della Rocca ( IX -X secolo)

Ciclovia del Toce: borghi, oasi e trincee

Per gli appassionati di Mtb e Gravel il Toce in questo tratto il Toce scorre più verde che mai.  La ciclovia purtroppo non è ben segnalata per cui per facilitarvi attenetevi alla traccia  che potete scaricare qui sul mio canale  Telegram. Il percorso (guarda il video) dal Lago di Mergozzo sale al Santuario del Boden e al Forte di Bara dove troverete la Linea Cadorna nome con il quale è conosciuto la Frontiera Nord il sistema di fortificazioni costruite tra il 1899 e il 1918 sul confine nord tra Italia e Svizzera. Il percorso poi prosegue lungo il fiume dove sul ponte di pietra guardando verso ovest potrete notare anche un sentiero di pietra nel fiume costruito per facilitare la migrazione dei pesci e  attraverso l’Oasi naturale del Bosco Tenso.

Lago di Mergozzo: una poesia lacustre

Se possiamo dire che il fiume nasce con un po di malinconia altrettando possiamo affermare che finisce invece dopo 83 km nel Lago Maggiore poeticamente  sfiorando prima il piccolo Lago di Mergozzo che il fiume creò 500 anni fa separandolo dal Lago Maggiore con le sue alluvioni. Il Mergozzo è poesia lacustre: Se immaginate un borgo  placidamente  adagiato con la sua chiesetta in un angolo di un laghetto siete nel luogo ideale.

 Nel centro del piccolo abitato di Mergozzo troverete un vecchio olmo sorretto da dei bastoni.  Si perché il vecchio ha la stessa età del lago: 500 anni.  Non di rado vedrete i bambini giocarci attorno e mai come in  questo caso si può dire che li ha visti tutti dalla nascita del lago. Il Lago ha una particolarità: all’alba si presenta liscio come uno specchio (non ci sono barche a motore) mentre di pomeriggio si alza spesso il vento .  Le acque di questo piccolo lago sono poi la le più pure e pulite d’Italia vista la mancanza di industrie sulle rive e di barche a motore.  La presenza poi si sabbia e salici ombrosi rendono le spiaggia adiacenti all’abitato particolarmente adatte alle famiglie. Non ultimo per tutti i bikers e “merenderos” la birreria in fondo al porticciolo con 100 birre e panozzi gustosi

L'estuario

Il fiume sfocia placidamente nel Lago Maggiore nella Riserva Naturale di Fondotoce tra canneti e specie acquatiche . Siamo a 2 passi dalla mondana Stresa e dalle Isole Borromee dove nel 1800 le ricche famiglie inglesi arrivavano . La stazione di Stresa era infatti una delle fermate dell’Orient Express . Ma se posso darvi l’ultimo consiglio tra la riserva e Stresa trovate il paesino di Ariolo con la sua graziosa spiaggia incastonata nel centro .

Insomma questo piccolo fiume operoso nel corso della sua storia ne ha fatte di cose: La cascata più spettacolare dell’arco alpino, ha formato dei canyons e separato laghi. Qui sotto trovate tutte le informazioni utili

Il Toce verso la foce ad Ornavasso

Prendete carta e penna: tutte le gite possibili

La peculiarità delle 7 valli dell’Ossola è l’assenza di valichi (a parte il Sempione) per cui è sinonimo di pace e tranquillità non essendoci traffico di passaggio. Il tutto a due passi dal turistico Lago Maggiore.  È questo che mi fa apprezzare oltre ai suoi alpeggi questa zona poco conosciuta dell’arco alpino.

Dove dormire: se non avete mai provato l’esperienza di dormire in un rifugio alpino il Rifugio Zeus a Premia fa il caso vostro perchè si trova solo a 800 mt di altitudione quindi adatto a tutti anche a chi ha bambini (tra l’altro ci sono pure le terme a Premia ) .Il pernottamento costa 25 euro mentre la cena 15 euro.  Ve lo consiglio anche perchè si trova in posizione strategica per tutte le escursioni che si possono fare nell’Ossola 

Dal Lago di Morasco in Val Formazza: a  piedi o in mtb ( fatbike in inverno) affittandole al Centro Fondo di Riale dove trovate anche il parcheggio (la strada finisce li) si può arrivare ai 2000 mt del  Rifugio Maria Luisa tramite un comodo e  semplice sentiero panoramico di 6 km che vi permetterò di vedere anche il Lago della diGa del Toggia (1929) e il Lago Kastel (una diga in uso di inizio 900) oppure un bel trekking ai 2500 mt del Lago dei Sabbioni dove trovate il Rifugio Somma Lombardo (1951 -19 posti letto – ) oppure al Rifugio Città di Busto (1929- 52 posti letto). NB: siccome sapete che non disdegno mai le gambe sotto il tavolo sappiate che a Riale c’è la Locanda Walser Schutba tra le più rinomate del Piemonte.. Clicca qui per vedere il mio video “Fatbike in Val Formazza” su Youtube.

Alpe Devero in Valle Antigorio: Qui siamo in gara per l’alpeggio più bello di tutte le Alpi in un paesaggio che definire bucolico è il minimo. Da Premia si sale fino alla Cascata del’Inferno da qui parte un sentiero che vi porta fino alla piana del Devero e poi salire su un altro sentiero lastricato fino al bucolico borgo di Crampiolo (il più bello di tutto l’Arco Alpino forse)  e il Lago delle Streghe. Per i più in forma si può proseguire facendo il Giro del Grande Est (traccia su Telegram) che comprende l’Alpe Forno e i Laghi del Sangiatto spettacolari allo scioglimento delle nevi .  Il posto migliore per mangiare è il Rifugio Castiglioni (avviso ai naviganti: gnocchi spettacoli)   , mentre per l’acquisto di formaggi  come il Bettelmatt (formaggio di alpeggio ) e yogurt Albrunn a Crampiolo. Ogni volta che sono salito qui sono tornato carico di felicità e con qualche forma di formaggio per i miei risottini. Clicca qui per vedere il mio video “Una splendida giornata all’Alpe Devero” su Youtube.

Val Bognanco : Terme + Rifugio low cost. Potete salire in auto fino alla chiesetta dell’Oratorio  San Giorgio . Da qui si sale a piedi al Rifugio Gattascosa su un sentiero jeepabile (2h) o in MTB . Le terme di Bognanco sono le più economiche tant’è che con 70 euro in giornata ero riuscito a fare il pranzo in rifugio , terme e massaggio. (sempre su prenotazione) Anche in questo caso trovate la traccia gpx sul mio canale Telegram.

Alpe Veglia in Valle di Vedro: qui si fa dura! L’Alpe Veglia è un altopiano a 1700 metri . Per salire si percorre una jeeppabile di 5 km  ma si può fare solo con un permesso speciale se avete una prenotazione per dormire sull’alpeggio. Farla a piedi si può fare basta seguire la strada asfaltata che da San Domenico porta al Torrente Cairasca e parcheggiare in prossimità del ponte. Da li parte la mulatttiera  lastricata. (sulla salita trovate anche una fontanella visto che a parte il tratto iniziale nel bosco è esposta al sud) . Potete farla anche in mtb ma è durissima e prudenza in discesa perché non è protetta . (guarda qui il mio video del giro dell’Alpe Veglia)

VALLE ANTRONA:  Il motto dell’ufficio turistico è “respira sei in Valle Antrona” . Questa valle ha delle particolarità che la rendono davvero speciale. I cominciare dal Lago Cavalli  uno dei più turchesi dell’arco Alpino che potete raggiungere con un percorso di 5 km  partendo dal Rifugio Novara (1474 mt) situato all’Alpe di Cheggio . Il secondo lago da visitare è il Lago Antrona che si è formato il 27 luglio 1642 da una gigantesca frana che sommerse l’abitato di Antrona causando 85 morti.  Percorrete il percorso ad anello intorno al lago è una gioia tra ponticelli e gallerie e lo spettacolare passaggio sotto cascata del Sajont. In Valle Antrona potete percorrere i 12 km delle gallerie delle miniere d’oro o il piccolo borgo di Viganella il paese più “buio d’Italia”. Per 4 mesi infatti rimane completamente all’ombra: per risolvere questo problema è stato installato un’enorme specchio che riflette la luce solare in paese.

Lago Cavalli in Valle Antrona

Informazioni utili.

COME RAGGIUNGERE L’OSSOLA:  Da Milano prendete l’autostrada A8 in direzione Laghi per poi prendere l’A26 direzione Gravellona ed infinte statale del Sempione  e da Torino prendendo l’A4 per poi prendere l’A26 e la statale del Sempione.

In Aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Milano Malpensa a circa 50 km

In Treno: Da Milano con i regionali Trenord e Intercity di Trenitalia fino a Domodossola

Tracce gpx: tutti i miei percorsi li puoi scaricare iscrivendoti al mio canale Telegram

NB: puoi vedere tutti i miei video dell’Ossola e del Piemonte qui su Youtube nella Playlist Gite in Piemonte

Viaggiare ad ogni età

Viaggiare non ha età

“I desideri non svaniscono, vengono sepolti dalla polvere degli anni”

Da dove nasce questa frase? Qualche sera fa seduto sul divano nel buio del mio soggiorno   ho visto un film “Edie”  che mi è stato suggerito da una blogger con cui sono in contatto: Roberta Ischeri (Aka “Inviaggioconlollo” su Instagram).  Mi piace  il suo modo di scrivere perché non è la travelblogger che ti dice “i 5 posti che non puoi perdere a ” ma cerca di trasmetterti quello che vede attraverso i suoi occhi. Non c’è un’età migliore per viaggiare secondo me. Cambia la tecnologia intorno  ma non l’essere umano. Viaggiare non ha età ed anche il contachilometri è relativo.

Irlanda 1999

Edie è la storia di una signora 80enne che rimasta vedova di un marito per il quale ha sempre lavato, cucinato, stirato tutta la vita invece di arrendersi al declinare della vita e alla volontà della figlia decide di partire per fare quel viaggio che avrebbe voluto fare con suo padre in gioventù ma che non fece perché si sposò.  Mentre la vedevo preparare il suo zaino , la immaginavo come se la sua vita gli scorresse davanti  in quel momento. Il mio motto è sempre stato “nel dubbio parti” ma è una frase riferita ad una situazione presente. I desideri non svaniscono si riferisce al passato; un passato che può durare anni, decenni o tutta la vita.

Tutti noi abbiamo  un desiderio di fare un viaggio da qualche parte. L’espressione “abbiamo avuto” è la polvere degli anni.  Forse è  tardi ma siete sicuri che sia troppo tardi davvero?i. Ultimamente poi sta sorgendo dentro di me il desiderio di rivedere città che visitai  poco più che ventenne. Ripercorrere quei passi con occhi diversi, quasi avessi la DeLorean di Michael J.Fox.  Questa cosa mi è nata 3 anni fa circa quando mi recai  a Belfast in Irlanda del Nord  e per quell’occasione decisi di ritornare a dormire in un ostello sia per risparmiare visto che le cose dal punto di vista lavorativo non andavano affatto bene (ero rimasto per mesi senza stipendio per problemi finanziari dell’azienda per cui lavoravo) sia per riprovare certe sensazioni .Avevo bisogno di svagarmi .  L’Irlanda fu il mio primo viaggio  da solo e in ostello alla fine anni 90.  

 Arrivai in un grazioso ostello  a Belfast e incrociando gli sguardi di ragazzi poco più che ventenni ebbi la netta sensazione di rivedere il mio sguardo  che incrociava  i  40enni  che dormivano nell’ostello di Dublino nel 99. Come ebbi tutta la vita davanti io  ora ce l’hanno loro con i loro sogni e speranze.

La familiarità degli ostelli mette in contatto diverse generazioni .E questo che normalmente non avviene in altri settori della nostra società. Una familiarità che non parte dal preconcetto di “quello che hai tu ai miei tempi non c’era” anche se tecnicamente vero ma è anche un modo classista di  cercare di denigrare chi viene dopo di noi gelosi della loro gioventù. Il ventenne di oggi sarà il boomer del 2050 . Chi viaggia in ostello ha  normalmente una naturale predisposizione a condividere altrimenti dormiresti in camera con sconosciuti.

Berlino 2004

E’ questo  si ricollega la trama del film.  Una signora 80enne che viaggia sola  con uno zaino sulle spalle tra qualche sguardo stupito e risatine che sanno di  ma dove cazzo vuole andare alla sua età.  Trovarsi in una situazione dove tutti sono più giovani di te richiede la forza di farsi scivolare addosso gli sguardi, i pregiudizi. E probabilmente ancora di più se si è donna. L’esempio reale più bello è stata la Sig.ra Elena Erkghova (una simpatica nonna russa di Krasnoyarsk nel cuore della Siberia purtroppo scomparsa recentemente all’età di 91. Dopo aver fatto la fioraia per una vita, aver visto i nazisti, Stalin , il comunismo cominciò a viaggiare ad 83 anni.

Viaggiare per me è sempre stato un desiderio e non una necessità.  Posso stare anche per dei periodi senza viaggiare; se diventasse una necessità più che un piacere sarebbe una dipendenza. Il mio desiderio sepolto  è sempre stato quello di viaggiare in Sudamerica lungo tutta la cordigliera Andina dalla Colombia alla Terra del Fuego.  Oggi compio  47 anni e non l’ho ancora fatto. Beh se penso ad Edie ho ancora 33 anni di tempo per farlo se il destino me li concederà. Soddisfare un desiderio più avanti con gli anni potrebbe anche comportare il rischio di rimpiangere di non averlo fatto prima se lo percepisci  dal verso sbagliato. Di vederlo come un rimedio agli errori del passato. E le percezioni vincono sulla realtà. No , se andrò in Sudamerica tra 10 anni non sarà una toppa a un buco della mia vità.  

Buon viaggio

Itinerari a Budapest

Itinerari classici ed alternativi a Budapest

Itinerari classici ed alternativi a Budapest

Se avete avuto la pazienza di leggere l’ultimo mio articolo su Porto  (e vi ringrazio per questo) forse ricorderete i motivi per cui a mio modestissimo parere  una città può rimanervi impressa; o per la sua atmosfera per una questione di suoni, monumenti, situazioni come per la città lusitana tagliata in due dal fiume Douro o per la bellezza dei suoi palazzi, viali, musei o persino la metro di sovietica costruzione  come nelle città russe a cui il passato di Budapest si è legato per mezzo secolo dopo la seconda guerra mondiale. La neuroestetica è un concetto che si lega perfettamente alla capitale magiara. Passata l’ondata di grigiore comunista i cui resti li potrete vedere nell’itinerario alternativo attraverso il Memento Park e il Cimitero di Kerepesi la città ora splende più che mai. Ed è così che ho creato 2 tipi di itinerari diversi che potrete trovare sul mio canale Youtube.  

Perchè 2 itinerari?

Il primo a tema “classico” (7 luoghi) con i monumenti più conosciuti e il secondo a più “alternativo” (11 luoghi) . Tutti da girare rigorsamente a piedi , tranne il Memento Park  dove sono “parcheggiate” tutte le statue dell’epoca sovietica ed Aquincum la città romana capitale della Pannonia durante. Questi 2 itinerari si avvicinano e si toccano in diversi punti. La differenza è nella testa del sottoscritto . Va da se che sta a voi scegliere una linea temporal

Benchè ci sia già stato un po’ di volte la visita a Budapest mi riporta ad un viaggio che feci quasi 20 anni fa in treno attraverso l’Europa orientale fino al Baltico quando l’app degli orari dei treni si chiamava cartelletta con un plico di fogli stampato. Immaginarsi ora a sfogliare in un bar  un plico di 30 fogli per trovare gli orari di un treno è quasi masochismo. Il progresso tende a facilitare le cose ma ha ad avere meno pazienza e Jeff Bezos l’ha capito anni fa. E’ sempre un bottone da pigiare.

Premesso che ogni volta la prima cosa che devo fare è ricordarmi quale parte della città e Buda e quale è Pest , io voto per la prima. Il lungo fiume, le sue vie silenziose attorno al Castello e soprattutto quel tratto attorno al Bastione dei Pescatori, uno sfizio neoclassico costruito alla fine del 1800. Ho la sensazione di essere in un paesino dentro una grande in città

Per una persona che non ha mai visitato la città dovrei consigliare l’itinerario classico ma la mia preferenza va a quello alternativo; per come sono fatto o perché durante gli anni di inizio millennio di chiese , palazzi reali in giro per la vecchia Europa ne ho fatto indigestione. In questa fase della mia vita sono più attratto dalla realtà quotidiana che dalla magnifica opulenza di castelli , chiesti, luoghi storici che amavo calpestare durante la mia gioventù. Come in tutte le cose ci vuole sempre la giusta dose.

L'itinerario classico

Per chi non è mai stato a Budapest quasi necessariamente diventa un must visitare questi luoghi.  Io sono partito per vicinanza  dal piedi dal Parlamento, ma se dovreste creare un percorso ottimizzando in km  dovreste partire dal Palazzo Reale  per finire alla sinagoga. (nell’itinerario manca il Ponte delle Catene alla data di maggio 2022 era chiuso per ristrutturazione)

Ecco le tappe

1)Parlamento (8 euro) con il suo magnifico scalone d’entrate a  la corona del primo  Re d’Ungheria , Stefano poi canonizzato come Santo Stefano incoronato la notte di Natale dell’anno 1000 (è l’unica sala però dove non si possono fare foto) . Prenotate qui la visita in Italiano.

2)Memoriale delle Scarpe (dietro al parlamento , lungo il Danubio, uno dei posti più fotografati) Ricorda il massacro avvenuto l’8 gennaio 1945. Le vittime vennero uccise con un colpo alla nuca e gettate nel fiume.

3) Palazzo Reale. Ci vorrebbe un’articolo intero per descrivere tutto quello che c’è dentro questa costruzione che si affaccia per più di 300 metri lungo il Danubio dall’alto della collina, il luogo dove gli Asburgo decisero di farne una residenza degna del loro rango. Potete arrivarci a piedi dal Ponte delle Catene prendendo la funicolare. 

4) Leo’s rooftop bar. Per dare un tocco di classe alla vostra giornata. Si trova all’ultimo piano dell’Hotel Clark di fianco alla funicolare. La terrazza con la vista migliore, prezzi comunque discreti : 5 euro una birra 10/11 euro un risotto

5) Bastione dei Pescatori: il mio luogo preferito di Buda .Un capriccio neoclassico costruito alla fine del 1800 attorno alla bellissima chiesa con il tetto rosso di Mattia. 

6) Basilica di Santo Stefano. L’edificio religioso più importante del paese dove è custodita una mano del Santo e tra l’altro si trova nella piazza famosa per la movida con locali come il Divino un’ottima enoteca  e l’Oktert se volete fare serata. La biglietteria della basilica si trova nella via laterale alla basilica.

7) Sinagoga . È la più grande in Europa .Il biglietto è abbastanza caro per essere un edificio religioso: 15 euro ed infatti mi sono rifiutato di entrare. 

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Ruin Pubs

Letteramente “pub in rovina”(Romkocsma): edifici e aree in rovina che sono state occupate e ripresi da artisti o qualcuno con una certa creativa e riportate in vita anche vibrante come nel caso dello Szimpla Kert. In un certo senso possono apparire come i nostri centri sociali ma sono dei veri proprio bar con tutti i crismi della legalità .  La sensazione che ho avuto entrando nello Szimpla Kert è quella di varcare una soglia entrando in un mondo parallelo, un apparente disordine . Invece è arte e creatività. Luoghi dove perdersi piacevolmente viste anche le dimensioni. Ah la domenica mattina lo Szimpla Kert ospita il mercato contadino. Tenetelo presente perché a Budapest i mercati coperti sono chiusi di domenica (e al sabato chiudono verso le 15)

E è da questo luogo che ho deciso di far partire il mio itinerario alternativo .  Situato nel quartiere ebraico a pochi passi dal murale 6:3 una gigantesca opera dipinta sulle mura di un  palazzo che celebra la vittoria dell’Ungheria a Wembley il 25 Novembre 1953 (fu la prima sconfitta in casa degli Inglesi ). Un lugo che senza quest’opera sarebbe completamente anomimo ma che forse così risalta ancora di più

Alternativamente Budapest

La prima domanda che  forse sarebbe da pormi è perché ? Amo girare a piedi, magari anche senza un itinerario preciso. Aumenta il mio spirito di osservazione, vivere i momenti anche brevi che può offrirti camminare  liberamente cosa che non può offrirti una visita ad un museo o un palazzo. Mi servono entrambi però con le giuste dosi. Come il dolce e il salato. In gioventù ho fatto un po indigestione di Chiese, palazzi e luoghi storici ed è forse per questo motivo che ora ho una predilezione per luoghi diversi.

E così ho cercato di metterli un po insieme. Probabilmente se non siete nati prima degli anni 90 non difficilmente apprezzerete il Museo del Flipper che semplicemente non è altro che un luogo semiterrato  con una vasta collezione di Flipper (anche vecchissimi in legno) e videogame storici degli anni 80.  Per me nato nel  1975 è stata un’emozione forte ; camminarci in mezzo, rivederli dopo decenni come riaprire un album di vecchie foto chiuse in un cassetto da anni ,  tornare bambino quando mio padre mi dava 2000 lire per giocare 10 partite (probabilmente per tenermi impegnato mentre lui giocava a carte con gli amici) Entrate in questo luogo e con un biglietto potete giocare quanto volete.. Io ci ho passato 2 ore abbondanti.

Castelli e cimiteri

Ed  così che questo itinerario è cresciuto. Il Castello di Vaidahunyad  situato nel parco di fronte alla Piazza degli Eroi (la più grande della città- nello stesso parco trovate anche i famosi Bagni Széchenyi)  sembra quasi uno scherzo del destino.  Inizialmente era solo una decorazione  per celebrare i 1000  anni del Regno di Ungheria e fu costruito in legno e cartoni ma divenne così popolare che decisero di erigerlo veramente. L’opera fu completata nel 1906 e ricalca l’originale e omonimo castello in Transilvania .  Ma la chicca di questo itinerario è il cimitero di Kerepesi. Così su due piedi verrebbe difficile pensare come un cimitero possa essere un luogo attrattivo ed a maggior ragione all’ingresso quando vi sembrerà un cimitero normale. Ma se qualcuno vi facesse entrare bendato per poi farvi aprire gli occhi vi sembrerà di rivivere in qualche scena di un film o nell’Inghiltterra Vittoriana . Viali alberati attorno al quale troverete vecchie tombe molto spesso ricoperte dalla vegetazione e cappelle familiari mezze diroccate. (ne ospita più di 3000).  Il cimitero è molto vasto e rimase chiuso dal 1948 al 1989 durante il comunismo ospitando lapidi di personaggi invisi al regime e  questo forse ha contribuito alla decadenza di molte tombe. In una parte trovate anche le lapidi dei soldati dell’Armata Rossa e i caduti della rivoluzione del 1956

Unione Sovietica ed Impero Romano

Un capitolo a parte meritano questi luoghi. Raggiungibili con i mezzi (si trovano a 7/8 km circa da centro). Il primo ospita 42  statue dell’epoca comunista. Nel 1991 solo 2 anni dopo la caduta del comunismo la città lanciò questo progetto. Aquincum invece è la città romana

Mercati coperti & ospedali antiatomici

Nella parte di Buda  c’è un ospedale antiatomico (che vedete nel video sul canale Yiutube) scavato nella roccia dove esistono 10 km di gallerie.  Situato sotto il castello fu utilizzato prima nella seconda guerra mondiale e poi trasformato negli anni 60 in rifugio antiatomico con un sistema di aerazione.   

Aprendo il capito mercati coperti qui invece ci si potrebbe sbizzarrire: Vi ho accennato allo Szimpla Kert domenicale  ma il più grande è il Mercato Centrale . Costruiti tra la fine del XVIX e l’inizio del XX secolo con il tipico stile delle costruzioni a mattoni rossi dell’epoca sono degli ottimi rifugi nelle giornate di brutto tempo.  Cliccate qui per la lista completa

I bagni

Forse vi sarà saltato all’occhio che non ho minimante menzionato i bagni termali che sono una caratteristica della città.  Innanzitutto non ho una passione per queste strutture  e come seconda cosa non mi ero portato il costume . Se volete qualcosa di chic come i Bagni Gellert fanno per voi.. Edificati nel 1918 sfruttano una fonte già note nel Medioevo.

Forse vi sarà saltato all’occhio che non ho minimante menzionato i bagni termali che sono una caratteristica della città.  Innanzitutto non ho una passione per queste strutture  e come seconda cosa non mi ero portato il costume . Se volete qualcosa di chic come i Bagni Gellert fanno per voi.. Edificati nel 1918 sfruttano una fonte già note nel Medioevo.

Informazioni utili

Guide in Italiano: Sfumature di Budapest
Dove ho dormito: Avenue Hostel situato a circa 1 km dal parlamento.
Voli dall’Italia con Ryan Air/Wizzair: Alghero, Bari, Bologna Catania, Milano Orio al Serio/Malpensa, Napoli, Palermo, Pisa,Rimini, Roma Ciampino, Torino, Venezia-Treviso con Ryan Air,
Da Aeroporto a Budapest: Bus 100E dalle 4:45 alle 22 , Taxi 30 euro circa, Bus Terravision 10 euro a tratta.
Pagamenti: potete pagare praticamente tutto con il bancomat/carta di credito senza prelevare in Fiorini.