Visitare Breslavia la città degli gnomi

Natale a Breslavia la città degli gnomi

Nel mio pellegrinare in giro per l’Europa poche volte mi è capitato  di tornare nello stesso posto. A Wroclaw ci sono tornato penso una quindicina di  volte . La scoprii per un semplice motivo nell’estate 2005 durante un mio viaggio in treno da Budapest al Mar Baltico; mi sembrava una buon punto di sosta  tra Praga e Varsavia.  All’epoca il mio modo di viaggiare consisteva nel prendere il volo di andata verso un paese e il volo di ritorno da un altro. Poi tutto quello che c’era in mezzo era plausibile; bastava arrivare in tempo per il volo di ritorno.

A Breslavia ci arrivai verso mezzanotte, sotto la pioggia con il mio zaino all’interno del quale c’era una cartelletta con le prenotazioni e tutti gli orari dei treni che dovevo prendere in quell’estate. Guardavo l’orologio del mio telefono    e fuori dal finestrino  appannato del treno per capire se era la stazione giusta visto che all’epoca Steve Jobs non ci aveva ancora messo in tasca gli smartphones! Pensavo di rimanerci 2 o 3 giorni invece rimasi una settimana.  Il bello di poter decidere in viaggio. Siamo nella Slesia una zona in passato spesso contesa tra i vari regni di Polonia, Prussia e  Germania

Guardando la  la città  cambiare ho assistito allo sviluppo di un paese uscito non da molti anni  dal comunismo   o guardando il lato opposto della medaglia a come l’Italia sia rimasta al palo nello stesso tempo. Ricordo ancora le innumerevoli Fiat 126 presenti la prima volta .

Natale 2023

E quest’anno a 4 anni dalla mia ultima visita  sono tornato a visitarla per il Natale  che è  un evento veramente unico qui. Non amo fare classifiche ma sono convinto che questi mercatini siano tra i primi 3 in Europa.  Oltre ad essere bellissimi sono anche veramente grandi. Occupano 2 piazze 2 vie laterali con centinaia di casette di legno. Scorrete queste 9 foto che sapranno dirvi assai di più di molte mie parole… sono convinto che ve ne innamorerete e ve lo segnerete sul calendario 2024

I Mercatini

 “Jarmark Bożonarodzeniowy”  Provate a dirlo non è difficile. Semnra cinese ma è solo polacco.

Un’atmosfera fantastica  che si svolge ovviamente attorno al Rynek la piazza centrale di forma quadrata  tipica delle città mitteleuropee e nell’adiacente  Plac Solny , la piazza del sale anche se oggi vendono fiori  fino ad includere le vie laterali . Ad di la delle luci , colori e pietanze è l’atmosfera di amicizia la cosa rende questa esperienza qualcosa che ti fa stare bene .

Il momento più bello è senza ombra di dubbio il tramonto. I prezzi sono quelli che sono di certo i mercatini di Natale non sono famosi per essere economici  ma anche se spenderete 10 euro per un po di pane , pate e un Kelbasa (un wurstel )   vi assicuro che è veramente grande (circa 25/30 cm). Assaggiate poi  l’oscypek un formaggio grigliato con un contorno di marmellata (6 zl) oppure un panino con il lardo e carne. E per finire il classico vin brulè che viene servito in un bicchiere in ceramica tutto decorato che potrete portare a casa volendo (si paga una cauzione di 20 zl all’ordinazione) . Ah quasi dimenticavo…il dolce  : il gofry un classico waffle dove potete mettere dentro qualsiasi peccato di gola. Guardate il mio!!! 8 euro. Si lo so costicchia ma se dobbiamo morire meglio farlo felici no?

La città degli gnomi

A Breslavia gli gnomi pullulano. Sono delle piccole statue sparse qua e la per la città che attraggono molto i bambini. Si perchè ogni gnomo è un personaggio diverso (un po come i nostri puffi) . Per esempio vicino ad un pub potete trovare lo gnomo che beve. Fate attenzione che per trovarli non dovete guardare solo in terra ma anche in alto, perchè questi piccoli ometti di bronzo  si arrampicano. Attualmente sono circa 200. La storia  di questi gnomi però va oltre l’aspetto folkloristico.

Le origini

Non sono nati come statue ma sui muri;  negli anni 80 erano dipinti  per denigrare il regime comunista che governava allora; e puntualmente cancellati dalla polizia. I primi gnomi apparvero nella notta tra il 30 e 31 agosto 1982. Da quel momento migliaia di gnomi apparvero in diverse città polacche fino al 1988 quando il 1 giugno ci fu la marcia degli gnomi dove decine di migliaia di persone attraversarono la città a piedi con un cappello da gnomo. Dietro l’aspetto goliardico di questi gnomi ci sta la lotta di un popolo per i suoi diritti.  Una delle forme di protesta più fini, coraggiose e straordinarie Ribellarsi ad una dittatura con un cappello da gnomo.  Pensateci!!

Il primo gnomo in “carne ed ossa” se si può dire così apparve nel 2001 proprio  quando un’agenzia pubblicitaria propose all’amministrazione comunale di farne il simbolo della città; e dali sono proliferati. C’è anche lo gnomo Italiano su una Vespa . Si trova in  Ul. Wiezenna 21. 

Visitare Breslavia: un museo con un quadro solo

Potremmo definirlo una stranezza, di sicuro è una cosa singolare. A Breslavia c’è un museo fatto per un quadro solo.  Ma è enorme: 120 x15 mt Il Panorama Raclawicka  descrive una rivolta dei contadini polacchi nel 1700 contro l’esercito russo.   È esposto estendendolo in una sala circolare e lo si osserva dal centro. Insomma il quadro ti gira tutt’intorno. La prospettiva usata nel dipinto ed alcuni effetti come il terreno artificiale posto sotto il quadro danno un effetto realistico. Con il biglietto (50 zl ) potrete visitare anche l’adiancente museo nazionale  sul fiume Oder che vi colpira se non altro perchè completamente coperto da piante rampicanti.

L'isola di Ostrow Tumski e il cappellaio magico

Un weekend a Wroclaw comincia prima del tramonto quando si accendono le luci sull’isola di Tumski . Curiosamente la città vecchia non si trova dove è collocata la piazza centrale ma su quest’isola (sebbene l’isola non sia pù un’isola dopo i lavori voluti da Napoleone nel  1807) dove fu fondata circa 1000 anni fa  . Con le sue chiese , le sue vie ciotolate, botteghe,  la cattedrale gotica e i giardini botanici è una piccola oasi di pace.  Prima del tramonto potrete incontrare poi il laternik con tanto di mantello e cappello che accende i lampioni ad gas con lo stesso sistema dal 1843.  Con il suo completo nero che risalta ancora di più quando la città  è coperta di neve sembra quasi un personaggio delle fiabe di Phil Christian Andersen. Ovviamente non poteva non avere il suo gnomo che si trova sul ponte Tumski. 

 Attraversando uno dei suoi ponti (la città ha diverse isole essendo attraversata dal fiume Oder) si arriva al cuore della città. 

Perdersi per le vie del centro

Rynek: La piazza della città   ti mette di buonumore con i suoi 60  palazzi  borghesi colorati con  le loro forme e stemmi.   Sono numerati dal 1 al 60 infatti attorno ai palazzi del blocco centrale.

  • Lato Ovest (dei 7 elettori): Dal civico 1 al  nr 11. E’ la parte più intatta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
  • Lato Sud: lato della Coppa d’oro. (dal 12 al 28) Questo lato fu ricostruito dopo la seconda guerra mondiale e molti palazzi sono ex grandi magazzini. Al 18 trovate la Farmacia sotto il municipio mentre al 22 trovate il Palazzo sotto la brocca d’oro dentro il quale si trovava nel medioevo un birreria e un tunnel per il trasporto dei barili
  • Lato Est: lato del Tubo Verde (dal 29 al 41). Il nome deriva dal colore verde delle grondaie dei palazzi
  • Lato Nord: lato del Mercato dei Dolci (dal 42 al 60)
  • Fatevi un giro della piazza e trovate il palazzo con la finestra finta tra le centinaia presenti 🙂
  • Blocco centrale(Tret): ne fanno parte il municipio e varie abitazioni in stile barocco e neoclassico . Il blocco è attraversato da 4 stradine.

Ci sono 11 vie che portano alla piazza   Al centro si trova il Ratusz, il municipio con la sua bellissima facciata completamente decorata . Costruito a partire dal XIII sec con il tempo fu aggiunta la torre (1566 alta 66 m) e il suo bellissimo orologio astronomico (1580) . Sentire la magia dei suoi rintocchi con un buon bicchere di vino caldo è un piccolo momento da non perdere. Nel seminterrato si trova Piwnica Świdnicka,  una locanda aperta dall 1332, con ampie volte a botte e a crociera.

Università: questo istituto vanta ben 11 nobel tra i suoi studenti. L’attuale palazzo con la bellissima sala Leopoldiana  in stile barocco risale al 1700   (biglietto 20 zl) . Si trova in prossima del fiume Oder che potete raggiungere passando sotto una volta coperta  per poi raggiungere l’isola di Ostrow Tumski. Potete scaricare il mio itinerario completo (9 km) per le vie della città dal mio canale Telegram

Università: la sala leopoldiana

Jatki (Antiche Macellerie): Questa via che una volta era un vicolo ospitava le 42  bancarelle dove una volta veniva venduta la carne è anche uno dei punti più fotagrafati dai turisti.  Degli originali si sono conservati solamente i primi 2 . Curiosamente all’angolo con Ulica Odranska si possono vedere le 3 piazze principali della città: Rynek, Plac Solny e Plac Nowy Targu.

Hala Targowa: il mercato coperto di Breslavia si trova dove una volta era ubicato l’Arsenale della città.  Principalmente nei 200 negozi troverete frutta, verdura , macellerie, fiorai. L’attuale struttura risale al 1905 quando la città era sotto il dominio Prussiano. Nelle fredde giornate inverali è anche un po il luogo più adatto per fare 2 passi e scaldarsi.

Palazzo Reale: l’antica sede della monarchia prussiana costruito nel 1700   fu donato all’amministrazione cittadina alla fine della Grande Guerra e dora ospita il museo storico della città.  Si trova nella zona ebrai

Podwale: Wroclaw è anche una città d’acqua con le sue isole e i suoi canali  come il Podwale che circonda il Rynek. Passeggiare lungo le sue acque nel bianco innevato dell’inverno , i colori dell’autunno e le giornte estive è sempre piacevole.

La Polonia a tavola

Saporita la definerei! Ecco una serie di pietanze che potete assaggiare

Pierogi: i ravioli polacchi che potrete assaggiare in una  Pierogarnia  (letteralmente ravioleria)  tra cui la Pierogarnia Stary Mlyn e Rynek 26 sulla piazza centrale e scegliere il ripieno.  Scegliete voi il ripieno e come cucinarli.  Possono essere in brodo o in padella e vengono serviti in porzioni da 5 o 9 pezzi (40 gr ciascuno).

Kluskiśląskie: gnocchi delle Slesia, quindi proprio tipici di Wroclaw. Spesso sono ripieni di carne macinata e cotti al vapore. Sono molto piu’ grandi dei nostril gnocchi.

Szarlotka: la regina dei dolci polacchi . Una torta di mele con una palla di gelato , panna montata e una crema . Servita calda è una delizia

Sernik: la versione polacca della cheesecake con uno strato di glassa superiore

Zuppe: ideali per l’inverno. Le mie preferite sono quella di pomodoro (pomidorowa) e di funghi (grzybowa) o il Barsz una zuppa di barbabietole originaria dell’Ucraina.  La leggenda narra che anche i pierogi vengano da quella terra . Pare infatti che un  predicatore Jacek Odrowąż li abbia assaggiati a Kiev durante un viaggi. Mangiate e piaicuti pare che  e li abbia importati in Polonia all’inizio del 1200 per sfamare i poveri.

La Polonia nei bar

Il centro di Breslavia pullula di locali per tutti i gusti  ma se volete assaporare un pò di vecchia  atmosfera polacca autentica troverete  attorno al Rynek alcuni bar dove l’unica musica è il brusio delle persone che chiaccherano, bevono e stuzzicano qualcosa.

Uno di questi si chiama Przedwojenna  che tradotto vuol dire “Prima della guerra”.  Un legnoso bar  che si trova proprio di fronte alla torre della  chiesa di Sant’Elisabetta. Una volta aveva anche una guglia e la sua altezza arrivava a 131 mt. Crollò nel 1529 sul cimitero sottostante durante una tempesta.  Questo locale  è un salto indietro nel tempo . Sentire la gente parlare, ridere , il tintinnio degli shot di vodka sul tavolo  e troverete gente fino a tarda ora sia nelle lunghe notti invernali che nelle lucenti albe estive. Immancabile lo gnomo fuori dalla porta.  Qui potrete assaggiare qualche pietanza come sardine, gzik (una specie di robiola con delle patate calde) ,tartare con l’uovo e ovviamente birra e vodka. Il menù è dipinto sul muro.

E poi ci sono i “Pijalna Wodki i piwa” dei bar arredati con la carta di giornale di vecchi quotidiani d’epoca comunista . Uno di questi lo trovate proprio nella piazza centrale. Noterete l’usanza femminile di bere  birra usando la cannuccia per non sporcare il rossetto.

Dove dormire?

Non sto a farla per le lunghe. A me è piacuto moltissimo il  Bike Up Hotel  un albergo a tema bici con una colazione deliziosa. Prezzo abbordabile e bici gratis a disposizione .Mi ha ispirato talmente tanto che mi sono costruito un lampadario simile in bagno . Io poi lo faccio ogni volta prima di tornare a casa : mi fermo sempre da  Coffee & Dreams (Ul. Strzegomska 3B) una piccola caffetteria leggermente  fuori dal centro con dei prodotti buonissimi. Marcin il proprietario parla benissimo Italiano e vi accoglierà con simpatia.

Bike Up Hotel

Spostarsi in città

Il costo dei tram è di 3 zloty (circa 70 cent) . Un’ottima soluzione è Uber che in Polonia funziona benissimo ed è economico. Dall’aeroporto al centro pagherete 10/12 euro.

Il mio video del 2019

Questo è uno dei miei primi video che feci su Youtube. Nonostante qualche difetto spero che vi renda l’idea dell’atmosfera che si respira in città. Iscriviti al mio canale 🙂

Pedalare sui Navigli tra i borghi più belli d’italia

Pedalare sui Navigli tra "Borghi più belli d'Italia"

Se c’è una cosa che ha scandito il passare del tempo in Lombardia in tutti questi secoli  sono i Navigli. Pedalare sui Navigli vuol dire percorrere un sistema di canali che mettono in comunicazione il Lago Maggiore , il Po, l’Adda  e il Lago di Como rendendo Milano una città d’acqua (fino alla chiusura della cerchia dei Navigli nel 1929).

La storia dei Navigli iniziò nel XII sec quando dei monaci provenienti dalla Francia si stabilirono nel 1134 a Morimondo ed iniziarono a ripristinare il sistema idrico dei Romani.  Il primo canale è datato 1152 tra il Ticino ed Abbiategrasso . In alcuni tratti esiste ancora: è il canale Ticinello .

   Pedalare sul Naviglio Grande

14 km uniscono Robecco Sul Naviglio alla millenaria abbazia di Morimondo, passando da Cassinetta di Lugagnano. Una distanza da prima tappa per cronoman al Giro d’Italia. Se vi dico che in questo tratto si incontrano due paesi del circuito “I Borghi più belli d’Italia” (Cassinetta di Lugagnano e Morimondo) mentre il terzo, Robecco sul Naviglio, è probabilmente il tratto più bello di tutti i Navigli, forse capirete perché sono la mia sgambata preferita.

pedalare sui navigli
Palazzo Archinto a Robecco sul Naviglio

Si parte da qui con vista su Palazzo Archinto. Un palazzo dalle sembianze di un castello come era nei progetti del conte  Filippo Archinto che fece però bancarotta.  Robecco è un punto di sosta che definere  gradito  per i ciclisti in ogni stagione è un eufenismo; dal birrozzo estivo al té caldo invernale; poi per qualcuno la birra non ha stagioni! Ma se passate questo ponticello su entrambi i lati troverete delle bellissime ville ultracentenarie teatro di eventi durante l’estate come Villa Gromo, Villa Gaia Gandini oppure Villa Terzaghi dove l’anno scorso si sono tenuti i Weekend del Gusto –

Il tratto tra Robecco e Cassinetta (2 km circa)  è forse  il tratto più bello sul Naviglio Grande. Ville e cascine che si alternano ad alberi che fanno ombra mentre volgendo lo sguardo verso l’altra sponda  si può godere il tramonto nelle giornate di sole, ma anche la nebbia  o “scighera” come si dice a Milano ha il suo fascino sul Naviglio. Arrivando a Cassinetta incontrerete la settecentesca Villa Visconti. Il periodo migliore per visitare questo borgo forse è maggio quando le robinie sono in fiore colorando di bianco il paesaggio. Lo sapevano anche i nobili che in questo periodo si recavano in barca a per passare periodi di relax nello loro dimore. Sul Naviglio Grande è possibile anche fare delle minicrociere e attraversando il ponte di pietra trovate un imbarcadero dove potersi imbarcare.

Pedalare sul Naviglio di Bereguardo

Ma il nostro breve viaggio prosegue fino ad Abbiategrasso dove si cambia sponda  e girando a destra ( a sinistra si va a Milano) per prendere il Naviglio di Bereguardo dopo l’imbarcadero  . Un Naviglio più piccolo lungo 17 km nel caso vogliate percorrerlo completamente (sia qui che sul Naviglio Grande troverete la segnaletica orizzontale ad ogni km)  dove si prosegue nelle campagne   fino a quando troverete il cartello con l’indicazione Morimondo.  Qui dovrà svoltare a destra in una piccola stradina di 500 mt che vi porterà alla destinazione finale.

Morimondo è un borgo per eccellenza perché è completamente circondato dalle campagne e domina dall’abbazia la valle del Ticino.  I monaci circestensi arrivarono qui nel 1134  da Morimond in Francia. Oltrepassando il piccolo cimitero entrerete nel borgo da una porta a volta e proseguendo arriverete fino all’abbazia. Nella piazza troverete un bel prato ma è vietato sedersi anche se molti lo fanno  ed ogni tanto un vigile ripristina l’ordine.

Proseguendo dall’Abbazia c’è una piccola discesa e poi troverete una varietà di sentieri che si snodano tra le campagne fino al Ticino. Siete liberi di andare dove volete. 

Escursioni in Valtellina per tutti

Escursioni in Valtellina per tutti

Escursioni in Valtellina

Da buon Milanese la Valtellina ha sempre rappresentato una meta a portata di mano con un’incognita. C’è un’unica strada a doppio senso di marcia; cosa succede quando torni di domenica? 

Il fato però stavolta ha voluto che 2 giorni prima della partenza la mia auto sia finita dal meccanico e che nello stesso tempo le previsioni meteo siano fantastiche. Bel problema che si fa? Alla fine anche stavolta ho seguito la mia vecchia regola: nel dubbio parti.

Il viaggio da Milano

Vivere a Milano e provincia subendo la cronica presenza di PM10 ha però il vantaggio di avere trasporti migliori rispetto alla media della nostra penisola. Fare un’escursione da Milano è molto facile. Quindi zaino in spalla e si va; passante ferroviario per arrivare in città e treno regionale dalla Stazione Centrale fino a Tirano. (ogni ora c’è un treno). Da Tirano poi si può optare per il bus fino a Bormio (con portabici) oppure sfacchinarsela in bici con lo zaino come l’autore di questa pagina. La fatica (35 km/ 900 mt dsl) però viene ben ripagata godendosi la ciclabile dell’Adda (è possibile prenderla fin dalla stazione di Colico se volete farla tutta). Arrivo quindi dopo 2 ore circa di pedalata presso la struttura che ho scelto attirato da un nome vezzeggiante: Chalet del Bosco.  In effetti si trova proprio davanti a un bosco in periferia di Bormio, esattamente nella frazione di Cepina dove nei rubinetti delle case scorre l’acqua di sorgente della Levissima.  Vi assicuro che viene quasi naturale inspirare con il naso per respirare a pieni polmoni. A dimenticavo: da Tirano potete anche prendere il fantastico treno panoramico del Bernina.  Non è economico è Svizzero, però ragazzi che paesaggi.

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Le bici le potete sistemare nell'ultimo vagone

Il giorno dopo

Prima di raccontarvi gli itinerari percorsi però devo fare una premessa. Questo giri possono essere fatti da chiunque tramite e-bike grazie al servizio offerto da E-Stelvio . La consegna può essere anche fatta a domicilio nelle 40 strutture alberghiere tra cui lo Chalet del Bosco convenzionate. Le bici hanno un’autonomia di 60 km /1500 mt di dislivello, ovviamente consiglio di verificare dove sono le stazioni di ricarica. Sono nate molte discussioni snob riguardo l’uso di questi mezzi ma non vedo perché una persona che per motivi di poco allenamento, di età o semplicemente fisici, non sia in grado di raggiungere questi luoghi meravigliosi non possa goderseli ora con il progresso tecnologico.

La piccola frazione di Cepina non brilla certo di vita ma ho trovato tutto quello che in pochi metri potresti chiedere ad un paesino di montagna. Un bar sulla strada di cui non ricordo il nome che però non sarà difficile da trovare se ci passerete per una colazione e/o aperitivo ed un piccolo supermercato per farsi fare un bel panozzo (si proprio panozzo..guardate il video) la mattina prima di mettersi in moto.

Destinazione Laghi di Cancano

Si parte via! Cepina è attraversata dall’Adda e quindi si imbocca subito la ciclabile sulla riva sinistra del fiume in direzione Bormio per poi passare sulla destra fino alla Chiesa di San Gallo evitando cosi di entrare a Bormio (Se scegliete di soggiornare a Bormio basta seguire le indicazioni stradali) Si imbocca quindi il ponte di pietra a Premadio dove comincia la salita verso le Torri di Fraele. 9 km di salita regolare a parte lo strappo iniziale con un finale altamente spettacolare sotto gallerie naturali. (a metà troverete anche delle aree pic nic). A questo punto si apre il comprensorio dei Laghi di Cancano. Cosa posso dire? Per un’amante della bici come me è come andare a Gardaland; chiedete a chiunque pratichi questa disciplina e vedrete che gli spunterà un sorriso pensando ai Laghi di Cancano.

Meraviglioso giro ad anello dei laghi

Un circuito di quasi 20 km pianeggiante e completamente battuto (ci si può anche arrivare anche in auto con famiglia al seguito pagando un pedaggio) attorno a questi 2 laghi.  Un cocktail di colori davvero magnifico creato dalla collaborazione tra l’opera dell’uomo e madre natura, insomma questa volta non abbiamo fatto danni. Le previsioni meteo da smartphone che mi hanno spinto a venire lasciando l’auto dal meccanico si sono avverate. Fermatevi in un’area pic-nic, in un rifugio,rilassatevi , insomma tranne buttarvi in acqua per ovvi motivi (siamo a oltre 1900) fate quello che volete . Passerete tra ponticelli, cascate, baite, prati. E’ bello sentire il rumore dello sterrato sotto le ruote della mountainbike. Alla fine per scendere potrete optare di farvi la discesa delle Torri di Fraele come ho fatto io oppure scendere per lo sterrato che porta ai Bagni Vecchi di Bormio. (troverete anche la Pozza di Leonardo verso la fine dello sterrato, una pozza termale lungo il torrente)

Escursioni in Valtellina
Laghi di Cancano dove uomo e natura si incontrano

Destinazione Val Viola

Secondo giorno, seconda premessa: l’ingresso della Val Viola può essere raggiunto direttamente dai Laghi di Cancano seguendo gli 11 km pianeggianti del sentiero Decauville. Un piccolo consiglio che posso darvi è di scaricare l’app Valtellina Outdoor dove oltre ai percorsi da me raccontati troverete molti altri percorsi con descrizioni dettagliate e file gpx. A questo punto apriamo la porta! Di ingresso vi ho parlato prima e di ingresso si tratta. Troverete un cartello con scritto Val Viola presso una curva dopo il paesino di Arnoga che si trova a 1800 mt di altitudine sulla strada che da Bormio porta al passo del Foscagno.

8 km di piacere

8 km di percorso inizialmente asfaltato con 500 mt di dislivello per arrivare ai 2350 mt del Rifugio Viola. Vi ricordate l’armadio del film Cronache di Narnia? Ecco ho avuto questa sensazione. Da una stradina così non immagineresti mai di entrare in mondo simile, perché alla fine più che in una valle mi è sembrato di entrare in un mondo. Dopo il bosco iniziale (che ossigeno ragazzi) si apre questa vallate dove il sentiero continua a salire leggermente costeggiando la montagna per aprirsi sempre più verso la fine quando vedrete in lontananza due laghetti e una casettina. No non vi potrete fermare. Arriverete fino al Rifugio Viola per godervi un bel pranzetto o come ho fatto io un po di sole steso sul prato davanti al piccolo lago con qualche marmotta in giro (13 gradi a metà settembre ..grasso che cola) e la merenda del ciclista: una bella fetta di torta e una coca cola. D’altronde si sa che noi amanti delle due ruote a pedali seguiamo i consigli di Vasco: “bevi la coca che ti fa bene….”. Per concludere vi dico che qui in auto non ci si arriva; o pedalate o camminate.

Escursioni in Valtellina
Rifugio Viola 2350 mt , libero come l'aria

Piccole idee

A Bormio ovviamente troverete le stazioni termali come QC Terme o quelle comunali che sono sempre di buon livello per rilassarvi dopo le fatiche.  Per la cena un buon posto a mio avviso (visto che ci ho mangiato ,ma comunque i gusti sono personali) sia per il servizio sia per la location  sta  nella parte vecchia del paese il ristorante La Rasiga . Molti alberghi e B&B sono convenzionati con uno sconto del 10% con ristoratori ed esercizi commerciali della zona.  Potrete usufruirne