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Scegli tu dove andare

La suddivisione in 3 distinte categorie di luoghi tra Italia , Europa e resto del mondo è fatta semplicemente per  facilarti la lettura.

Prima vengono le sensazioni ed emozioni, poi le informazioni.  E quello che ho sempre cercato di raccontare nei miei articoli e di far arrivare a chi legge. I lugohi sono  un mezzo (o un ingrediente per quanto principale ) e non il fine di un viaggio. Il vero fine di un viaggio è il proprio benessere.  Viaggia , non farti portare. Sii il protagonista delle tue scelte

Itinerari a Zanzibar

Itinerari e suoni di Zanzibar

Le piccole isole! Le piccole isole sono come un scrigno, bisogna aprirlo e guardarci dentro per scoprire i preziosi custoditi all’interno per poi afferrarli perché è tutto li a breve distanza.  E’ un  venerdì sera di un fine novembre 2019 piovoso in Italia e così mi decido prenotando un volo e tre giorni di albergo a Jambiani; partenza domenica.  Zaino, Lonelyplanet e il mio cappello che mi accompagna dagli anni 90 sarà con me in questo itinerario a Zanzibar.

E cosi mi ritrovo catapultato sull’isola domenica notte,  dove eseguo le solite pratiche del visto e l’autista dell’albergo fuori dall’aeroporto che mi aspetta. Beh guidare di notte qui devi avere 4 occhi, sarà anche la stanchezza del viaggio ma in quell’ora ero davvero felice di non dover guidare.

Vi dico subito una cosa: ho avuto un gran colpo di fortuna nel prenotare l’albergo 24 h prima e non parlo di lusso, servizi ect . Questo piccolo albergo di 6/7 stanze sul mare è davvero una chicca.  Interni in legno, di quel legno che sa di legno e che quando cammini senti lo scricchiolio  con un delizioso soggiorno con balcone vista alba. Biglietto in prima fila e mi godo un’alba fantastica. Insomma chi ben comincia è a metà dell’opera e questo mio itinerario di Zanzibar  prometteva bene

Parti da Jambiani per il tuo viaggio a Zanzibar
Ore 6. L'alba dal balcone del mio piccolo hotel a Jambiani

Itinerari di Zanzibar: Il primo giorno

La prima giornata è un completo relax (se guardate la foto quello era il mio posto “riservato” a 50 mt dal mare).  Psicologicamente è stata la migliore colazione della mia vita. Guardare i colori dell’oceano anche senz’acqua, un cielo azzurro, frutta fresca a volontà. A dicembre poi è il periodo buono per ananas e mango  A Jambiani il tempo passa lento: qualche passeggiata sulla spiaggia, le maree che dipingono ogni giorno un paesaggio diverso.

Arriva la sera ed il lunedì è un must oltre che l’unica opzione: il Red Monkey Lodge organizza una serata musicale con artisti locali e se avrete occasione di guardare il mio video su Youtube capirete che è anche di  buona qualità. Qui praticamente la vita notturna non esiste si gira con le torce per il villaggio. 

A Zanzibar la serata più bella a Jambiani
Il palco al Red Monkey Lodge. Grandissima musica . (guardate il video su Youtube)

Il momento più intenso di tutto il viaggio

Il secondo giorno con un gruppo di ragazzi rumeni che soggiornavamo in albergo facciamo una  veloce escursione al Kuza Cave. Una piccola grotta a pochi km dal villaggio con un’acqua talmente trasparente da sembrare vuota prima di avvicinarsi. Alla fine questo è il senso di  viaggiare da soli. Incontri persone , passi del tempo con loro , sai che probabilmente non li incontrerai mai più ma per quel giorno sono i tuoi migliori amici .

Sono stato talmente bene a Jambiani che il terzo giorno ho deciso di rimanere . Purtroppo l’albergo non aveva camere per il giorno dopo e quindi ho bussato ai vicini ,dove una signora aveva 8 stanze . Facile no?

Non ricordo esattamente il nome ma il suo cuoco mi ha fatto una cena  con i fiocchi. Io e il buio dell’oceano di fronte , un gatto sotto il tavolo.(sono furbi qui).

Zanzibar Cena di fronte all'oceano nel silenzio a Jambiani
Cena di fronte all'oceano nel silenzio a Jambiani

Pescato del giorno impannato al cocco con delle patate. De-li-zio-so!!!Comunque non sono stato tutto il tempo ad oziare anche se non sono il tipo da escursioni ogni giorno, mi piace esplorare ma la vacanza non è una corsa!!!

Una puntata in bici a Paje dove si fa kite surf di martedì con una simpatica mandria di mucche fa su e giù per la spiaggia . Paje è un po un posto da Point Break: easy , sportivo, birra sulla spiaggia e via. Di  mercoledì invece con i miei amici rumeni dopo un caffè all’iconico Rocks Restaurant (un ristorante su uno scoglio a pochi metri dalla riva) siamo ci siamo dedicati a girare nel villaggio e a qualche negozietto sulla via del ritorno sotto una pioggia torrenziale. Qui ho incontrato Mr Respect il fruttivendolo del paese che  con 2 dollari mi ha praticamente riempito  di frutta a pranzo nella sua bottega.

                  Il momento più bello

Vi devo raccontare però del momento più intenso di tutta la vacanza: la serata di martedì presso un piccolo locale chiamato Tropicana gestito penso da polacchi ho assistito ad una scena meravigliosa. Durante l’esibizione di Bond un musicista di Breslavia e della sua band è mancata la corrente. No problem i ragazzi hanno continuato a suonare e la gente ha accompagnato con il battito delle mani l’esibizione nel buio più completo. E’ stato davvero un momento toccante per me.Un viaggio è qualcosa che va ascoltato . Per questo parlo di suoni di Zanzibar così come ve ne avevo parlato nell’articolo sul Montenegro.

Di Jambiani mi rimarranno in mente le partite a calcio in spiaggia davanti all’albergo , il vociare dei bambini (tanti e a dicembre le scuole sono chiuse) e la serenità delle persone. Jambo Jambo:)

Venerdì è ora di partire per Nungwi: prenoto un albergo su booking e dopo un viaggio con un’autista simpaticissimo e con un gran ritmo musicale muovendosi sul ritmo di Harmonize (un famoso artista locale) arrivo all’Atiis Garden Bungalows. E qui la seconda botta di fortuna. Nel giardino c’è un ristorante:  Les Macis . Ci suono buone possibilità che il cuoco sia il migliore della zona. Su 4 sere ho mangiato 3 volte li , anche per comodità ovviamente, ma cheesecake ai frutti tropicali, tartare di pesce , spiedini di ananas.  Mamma mia ragazzi segnatevi questo nome. Ogni tanto manca la corrente questo è l’unico problema perché se attaccano il generatore si decolla e non sia mai che capiti all’ora di cena!

                                Nungwi

Lo spettacolo di Nungwi è il tramonto. C’è vita la sera, si incontra un sacco di gente, botteghe aperte, infinite partite a pallone al tramonto, musica insomma il contrario di Jambiani; dolce e salato. Dipende dai vostri gusti. La mattina dopo si va Kendwa una spiaggia bellissima a 3 km da Nungwi. Si può andare a piedi seguendo la spiaggia ma bisogna guardare le maree prima; fatto sta che quella mattina la marea è alta e me ne vado a piedi percorrendo un sentiero dove incontro un tipo che giaceva (qui lo stress non esiste nemmeno sul vocabolario)  con la sua moto sotto un albero e mi faccio caricare. 3 km ballando sulle buche (ho notato però che nonostante le moto vecchie gli ammortizzatori sono sempre nuovi ) , la polizia che ci ferma , ma alla fine Jambo Jambo arriviamo dietro il Kendwa Rocks . Un succo di canna al volo e scendo in spiaggia. Se volete fare la vacanza da spiaggia e resort a Kendwa  avete solo  l’imbarazzo della scelta stando  sulla spiaggia sotto ombrelloni di paglia o sotto il sole (che picchia come un fabbro) e aperitivi al tramonto . Insomma siamo nel classico posto da vacanza

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Itinerari a Zanzibar.Il tramonto a Nungwi la prima sera
Il tramonto a Nungwi la prima sera

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                          Prison Island

Il tempo passa però, arriva la domenica e bisogna santificarla. Si va a Prison Island e Nakupenda. Queste due mete sono molto più accessibili da Stone Town ma per 50 dollari ,che poi sono diventati 50 euro si va.  La piccolissima  isola di Prison Island ospita questa colonia di tartarughe giganti importate dalle Seychelles nel 19esimo secolo. La più vecchia occhio e croce dovrebbe aver conosciuto Napoleone. Ha 194 anni, il guscio crepato dopo che un ramo gli è caduto addosso durante una tempesta , ma non chiedetemi in quale decennio. Insomma stanno li pacifiche a ruminare lattuga con la loro lentezza. Ah sono un po come i gatti: adorano le carezze sotto il collo e sulla testa.

Fatbike sulla neve

                   

                             Nakupenda

Se Prison Island è piccolissima Nakupenda è minuscola. Praticamente una pennellata di sabbia che Madre Natura ha dipinto con il suo magico tocco. Si attracca e poi si passa qualche ora fino alle  3 del pomeriggio su questa lingua sotto una tenda dove le guide ci preparano un pranzo a base di pesce da leccarsi baffi e vi assicuro che non lesinano sulla quantità. Dal punto di vista economico soldi veramente ben spesi, dal punto di vista emozionale veramente appagante se si pensa che siamo a dicembre poi. Fare questi viaggi quando in Europa è inverno è ancora meglio. Forse è anche superfluo che vi descriva la bellezza di Nakupenda; provate a scriverlo su Google e vi renderete conto! Da film.

La vacanza ormai volge quasi al termine e l’ultimo giorno a Nungwi il cielo è un po terso con l’alta marea che fa dei giochi di luce abbaglianti sul mare. Giro tra le case del villaggio regalando penne e quaderni ai bambini (non regalate caramelle e cibo, litigano tra di loro ) , il “solito” pranzo a base di frutta dal fruttivendolo locale  e qualche parola qua e la .  Come a Jambiani c’è una TV in mezzo al villaggio e la gente si riunisce come una grande famiglia a guardarla .

                 Stone Town e Freddy Mercury

E cosi l‘ultimo giorno arrivo a Stone Town tra i suoi vicoli, le case bianche, gli alberghi, bancarelle , qualche bar dove gustarsi un drink guardando il mare  dove ho proprio la sensazione di ultimo giorno. Ricordatevi che  questo benedetto ultimo giorno  non è mai triste anzi; si chiudono tutti i ricordi in una scatola che nessuno vi potrà mai rubare. Il  cuore. Prima di lasciare l’isola non potevo però non far visita al museo di Freddie Mercury che ha appena aperto. La sua piccola casa natale dove le canzoni dei Queen fanno da sottofondo  osservando lettere, cimeli, foto di un grande artista. Ora è tempo di andare! Ma a Zanzibar …The show must go on!!!    

Informazioni Utili

Prenota un volo con : Skyscanner.com . Controlla il prezzo e poi prenota . Ricorda che è meglio prenotare direttamente sul sito della compagnia aerea con cui volerai che tramite siti terzi (se hai un problema puoi rivolgerti direttamente a loro in aeroporto) Io ho volato con Turkish  a fine novembre . Normalmente i voli con scalo costano meno. 

Visto: fallo in aeroporto con 50 euro e fatti venire a prendere in aeroporto da un autista inviato dall’Hotel. Si entra solo con il passaporto.

Dove ho dormito: a Jambiani al Melik Hotel (30 usd)  ed a Nungwi all’Atii Garden Bungalows. (35 usd). Se il cuoco è ancora quello mangerete alla grande.

Escursioni:  chiedi sempre all’Hotel e poi fai un paragone con quello che ti offrono i beach boys, molto ben segnalato Massimo di Zanzibar che ha anche un gruppo FB in Italiano.

Auto: beh eviterai visto che si guida al contrario. Il trasnfer da Jambiani a Nungwi costa 50 usd

 

Esplorare il Montenegro

Esplorare il Montenegro

Sono oltre 20 anni che viaggio. La maggior parte dei viaggi li fatti da solo, qualcuno in compagnia. Viaggiare da soli è come scendere la mattina dal letto; decidi tu da quale parte.  Nell’estate del 2019 scelsi il Montenegro che fu il mio 60esimo paese.  Visitare una piccola nazione è come aprire  uno scrigno: devi guardarci dentro per scoprire quante bellezze ci sono. E poi sono li a portata di mano perchè non dobbiamo percorrere grandi distanze perciò ti sembrano ancora di più. Esplorare il Montenegro poi ha due vantaggi per noi Italiani: i prezzi e l’euro come moneta. Più easy di cosi.

Esplorare il Monenegro
Sveti Stefan dall'alto della chiesetta

Petrovac: un piccolo fiore

E cosi sono partito con il mio zaino, la Lonelyplanet, il mio cappello   che mi accompagna in tutti viaggi dall’esame di maturità  . Il viaggio comincò da Petrovac un piccolo fiore sulla costa, circondato da piccole spiagge tra cui quella dei cipressi di Lucice. Di orgine Romana come tanti villaggi ha subito la presenza veneziana fino alla caduta della Serenissima nel 1797. Un porticciolo addobbato di piante e fiori che con i suoi profumi e da proprio l’idea di essere in vacanza. Insomma fu una vera sorpresa e devo dire che iniziare così un viaggio mette davvero di buonumore.  Era proprio il luogo ideale  per una buona cena sul mare.   Di fronte alla spiaggia cittadina la prima grande sorpresa di questo viaggio che poi scoprirò non essere così rara ; su uno scoglio in mezzo al mare giace una chiesetta quasi a ricordare il musical Mama Mia con Meryl Strip. Ma voi vi sposereste qui?

Esplorare il Montenegro a Prevoca la piccola chiesa nel mare ecco la picola chiesetta di Sveti Jovan
Petrovac una piccola chiesa nel mare

Sveti Stefan

 

La prima delle mie escursioni è Sveti Stefan. Se Petrovac è un fiore Sveti Stefan è un gioiello e come tutti i gioielli sta in vetrina. Il villaggio è stato nazionalizzato negli anni 60 per diventare un resort di lusso, inaccessibile per chi non è ospite dell’albergo. Però è proprio in questo paesaggio da cartolina non ci si può non fermare per fare qualche foto e passare qualche ora di relax sulla spiaggia adiacente. Se avete un’auto o siete in bici e in buona forma (ricordatevi che sulla costa ci sono molte salite, tutte al sole e a bassa quota) dall’alto potrete godere di un panorama fantastico

Risalendo la costa...

Si risale la costa verso Budva per vivere tutte le contraddizioni dello sviluppo economico di questo paese dopo la guerra della Ex-Jugoslavia. E’ bellissimo perdersi tra le mura della città vecchia, caffè, negozi, piccoli ristoranti e il forte veneziano. Tre secoli di occupazione Veneziana hanno avuto una notevole influenza su queste terre. Dall’altro lato non appena si esce si è circondati da alberghi e costruzioni. Un mix davvero forte da usare con le giuste dosi per poterlo apprezzare. Tutto questo comunque ha portato la città ad essere ben collegata. Le strade sono in buono stato ma soprattutto panoramiche e non molto trafficate in questo periodo di fine giugno.  Una cosa però ve la consiglio su tutte: vedere l’alba dal forte della cittadella  con la sua piccola spiaggia sotto le mura all a quale si arriva passando da una piccola porta. 

Decisi così di fare per qualche giorno di Budva il punto di appoggio per le mie escursioni. Pare poi che in Montenegro abbiano un vizio però: di fronte nel mare ci deve essere un’isoletta con la chiesa e qui a Budva abbiamo (5 minuti di traghetto-ogni 15 min) l’isola di San Nicola.

Alba a Budva
Budva alba sulla cittadella

..come un libro da sfogliare

La costa del Montenegro è come un libro da leggere. Ogni suo villaggio e le piccole spiagge rappresentano una pagina da sfogliare.  E questo è un po’ il mio modo di viaggiare, scoprendo i posti senza programmare troppo in anticipo. Senza l’assillo di dover vedere tutto; è un viaggio e non una corsa.  E’ una cosa che ho assimilato con il tempo ma non ho mai viaggiato per vedere i posti ma per stare bene. E cosi tra un bus e qualche passaggio in auto sulla via di ritorno mi sono imbattutto nella bella spiaggia di Jaz (15 min di bus da Budva), ideale per le famiglie, ampia, sabbiosa , acqua cristallina tutti ottimi ingredienti ai quali ho aggiunto un’insalata greca che per me è un toccasana. Per chi vuole un po più di vita comunque la scelta c’è, non disperatevi, Mogren, Becici, Slovenska Plaza sono tutte spiagge attorno a Budva raggiungibili a piedi.

esplorare il montenengro a kotor la città dei gatti
Kotor è la città dei gatti

Kotor è la città dei gatti

Dopo 3 giorni però arrivò il  tempo come si suol dire di levare le tende e dirigersi verso la baia di Kotor per vivere la parte più bella di questa avventura. La Baia di Kotor un fiordo norvegese nel mediterraneo. Qui madre natura nei secoli passati ha offerto protezione alle popolazioni locali contro le scorribande di Turchi e invasori vari, ma le stesse montagne a ridosso del mare ora invece ne impediscono lo sviluppo edilizio come a Budva lasciando il paesaggio quasi intatto. Il viaggio da Budva in bus (passando dall’aeroporto di Tivat) dura poco più di un’ora.  Avrei dovuto fare 2 giorni in questa città ed invece ne ho fatti 5 ed ho fatto fatica a staccarmi. (tra l’altro trovai un piccolo appartamento davvero carino in centro). Non sono avvezzo ai consigli su dove dormire e mangiare che ritengo scelte prettamente personali ma se posso spendere una parola, mi sono trovato davvero bene in questa piccola via con un bar adiacente , un classico Old Town Pub con musica live e un’enoteca dove assaggiare cozze e buon vino .Insomma dopo una giornata a camminare in giro (a Kotor per salire al forte sono 1300 gradini) fare 10 mt per gustarsi la sera non è da disdegnare. C’erano i Pink Floyd quella sera e le loro note arrivarono nella mia camera mentre riposavo come un invito irruninciabile. Venezia qui è nell’aria con le sue mura poderose tant’è che tutt’oggi nella città lagunare esiste ancora l’espressione “Te me costi come i muri de Cattaro“. A Kotor ci sono tanti gatti con il loro museo e tutti dormono tranquillamente, non gli interessa proprio niente dei rumori e della musica              

1300 gradini verso il cielo

Sarò molto breve per descrivere la mia prima giornata che fu veramente straordinaria: Prendete un motoscafo  a mezzogiorno (30 euro) e fate tutto il giro della baia. Avrete un’isoletta costruita da dei pescatori 500 anni fa, una base di sottomarini della ex Jugoslavia e un’isola disabitata dove ai tempi del Duce noi italiani internavamo i prigioneri   . Dopo di chè al ritorno dal centro della città salite i 1300 gradini per arrivare al forte abbadonato e godervi un tramonsto staordinario su tutta la baia. 
Montenegro forte di kotor
Tramonto sulla Baia di Kotor

Nel cuore del Montenegro

Me li sono gustati proprio questi primi 3 giorni nella Baia, ma questo piccolo paese ha troppe altre attrazioni tutte li a portata di mano da cogliere come una mela sull’albero. E cosi alle 7 del mattino sono li pronto ad attendere il bus con una guida per una giornata che si concluderà dopo 15 ore sul letto della mia camera esausto, sereno e felice.

Vi avevo detto che le strade in Montenegro sono panoramiche; guardate qui! Un drink appoggiati guardando la valle filosofeggiando sulla vita (avevo appena perso il lavoro) fu quasi inevitabile. Alla salute 🙂 Il fatto di aver perso il lavoro mi consentì anche di stracciare il biglietto di ritorno verso Milano e continuare questo viaggio. Non tutto il male viene per nuocere.

Lago di slano
Lago di Slano punto panoramico

 Arrivando perciò di prima mattina  vicino alla città di Niksic. Sembrano tanti laghi con isolette ma in realtà è uno solo. Un lago artificiale dalle acque blu. Devo dire che Giove Pluvio mi è stato davvero amico però. Non una nuvola in cielo. Proseguimmo dopo questa doverosa sosta verso sul fiume Tara per attraversare il suo canyon a Zabljak, un ponte in cemento armato quindi niente di particolare dal punto di vista architettonico ma dal quale si può osservare magnificamente la profondità del canyon. Per trovare un canyon più lungo dovrete andare nel Grand Canyon sul fiume Colorado oppure su Marte; spero di avervi reso l’idea.                       

Un tuffo nel Lago Nero

Ma l’evento più atteso per me doveva ancora arrivare. Dopo un buon pranzo in compagnia dei miei compagni di avventura giornalieri. (in fondo è bello condividere emozioni con delle persone che sai che al 99,99% non rivedrai mai più ma che per un giorno sono i tuoi migliori amici) arrivammo camminando ai 1450 mt sul mare del Lago Nero nel Parco Nazionale del Durmitor. Stupefacente…guardate qui sotto. Non penso servano altre parole. 

Esplorare il montenengro: il lago nero
Il Lago Nero

In una giornata del genere  poi non poteva mancare la ciliegina sulla torta. Il monastero di Ostrog: al di là di ogni discorso religioso osservandolo è quasi obbligatorio chiedersi ma come gli sia venuto in mente di costruire un’opera del genere nel 17esimo secolo. Potere delle religioni è vero (la storia narra del vescovo Basilio apparso in sogno ad un monaco) ma qui si è trattato di ficcare (nel vero senso della parola) un monastero all’interno della  parete verticale di una montagna. Ci si arriva dopo una lunga salita (ovviamente panoramica, siamo in Montenegro)

Ore 22: sono sul mio letto disteso. Un mezzo sorriso mi spunta guardando il soffitto; sono contento davvero e non perché ho vissuto una splendida giornata ma perché sono consapevole che tra 10 anni ricorderò questi momenti. Ora però scendo giù  per una birra, me la merito….stasera suonano di Depeche Mode!

Informazioni utili

Voli : Da Roma e Milano a Podgorica(Wizzair) e sorbole da Bologna aPodgorica (Ryanair)

Traghetti: da Bari a Bar (sud di Petrovac)

Dormire a Petrovac : https://www.apartmentsviktorija.me/it-it chiedete a Vitkorja per qualsiasi info o per transfer da Podgorica (35 euro) vi aiuterà sicuramente.

Stazione Bus Budva: ci sono più 20 destinazioni. Sulla strada principale  trovate invece dei minibus che vi poteranno verso Sveti Stefan o spiagge come Jaz. (1,5 euro

Visitare Breslavia la città degli gnomi

Natale a Breslavia la città degli gnomi

Nel mio pellegrinare in giro per l’Europa poche volte mi è capitato  di tornare nello stesso posto. A Wroclaw ci sono tornato penso una quindicina di  volte . La scoprii per un semplice motivo nell’estate 2005 durante un mio viaggio in treno da Budapest al Mar Baltico; mi sembrava una buon punto di sosta  tra Praga e Varsavia.  All’epoca il mio modo di viaggiare consisteva nel prendere il volo di andata verso un paese e il volo di ritorno da un altro. Poi tutto quello che c’era in mezzo era plausibile; bastava arrivare in tempo per il volo di ritorno.

A Breslavia ci arrivai verso mezzanotte, sotto la pioggia con il mio zaino all’interno del quale c’era una cartelletta con le prenotazioni e tutti gli orari dei treni che dovevo prendere in quell’estate. Guardavo l’orologio del mio telefono    e fuori dal finestrino  appannato del treno per capire se era la stazione giusta visto che all’epoca Steve Jobs non ci aveva ancora messo in tasca gli smartphones! Pensavo di rimanerci 2 o 3 giorni invece rimasi una settimana.  Il bello di poter decidere in viaggio. Siamo nella Slesia una zona in passato spesso contesa tra i vari regni di Polonia, Prussia e  Germania

Guardando la  la città  cambiare ho assistito allo sviluppo di un paese uscito non da molti anni  dal comunismo   o guardando il lato opposto della medaglia a come l’Italia sia rimasta al palo nello stesso tempo. Ricordo ancora le innumerevoli Fiat 126 presenti la prima volta .

Natale 2023

E quest’anno a 4 anni dalla mia ultima visita  sono tornato a visitarla per il Natale  che è  un evento veramente unico qui. Non amo fare classifiche ma sono convinto che questi mercatini siano tra i primi 3 in Europa.  Oltre ad essere bellissimi sono anche veramente grandi. Occupano 2 piazze 2 vie laterali con centinaia di casette di legno. Scorrete queste 9 foto che sapranno dirvi assai di più di molte mie parole… sono convinto che ve ne innamorerete e ve lo segnerete sul calendario 2024

I Mercatini

 “Jarmark Bożonarodzeniowy”  Provate a dirlo non è difficile. Semnra cinese ma è solo polacco.

Un’atmosfera fantastica  che si svolge ovviamente attorno al Rynek la piazza centrale di forma quadrata  tipica delle città mitteleuropee e nell’adiacente  Plac Solny , la piazza del sale anche se oggi vendono fiori  fino ad includere le vie laterali . Ad di la delle luci , colori e pietanze è l’atmosfera di amicizia la cosa rende questa esperienza qualcosa che ti fa stare bene .

Il momento più bello è senza ombra di dubbio il tramonto. I prezzi sono quelli che sono di certo i mercatini di Natale non sono famosi per essere economici  ma anche se spenderete 10 euro per un po di pane , pate e un Kelbasa (un wurstel )   vi assicuro che è veramente grande (circa 25/30 cm). Assaggiate poi  l’oscypek un formaggio grigliato con un contorno di marmellata (6 zl) oppure un panino con il lardo e carne. E per finire il classico vin brulè che viene servito in un bicchiere in ceramica tutto decorato che potrete portare a casa volendo (si paga una cauzione di 20 zl all’ordinazione) . Ah quasi dimenticavo…il dolce  : il gofry un classico waffle dove potete mettere dentro qualsiasi peccato di gola. Guardate il mio!!! 8 euro. Si lo so costicchia ma se dobbiamo morire meglio farlo felici no?

La città degli gnomi

A Breslavia gli gnomi pullulano. Sono delle piccole statue sparse qua e la per la città che attraggono molto i bambini. Si perchè ogni gnomo è un personaggio diverso (un po come i nostri puffi) . Per esempio vicino ad un pub potete trovare lo gnomo che beve. Fate attenzione che per trovarli non dovete guardare solo in terra ma anche in alto, perchè questi piccoli ometti di bronzo  si arrampicano. Attualmente sono circa 200. La storia  di questi gnomi però va oltre l’aspetto folkloristico.

Le origini

Non sono nati come statue ma sui muri;  negli anni 80 erano dipinti  per denigrare il regime comunista che governava allora; e puntualmente cancellati dalla polizia. I primi gnomi apparvero nella notta tra il 30 e 31 agosto 1982. Da quel momento migliaia di gnomi apparvero in diverse città polacche fino al 1988 quando il 1 giugno ci fu la marcia degli gnomi dove decine di migliaia di persone attraversarono la città a piedi con un cappello da gnomo. Dietro l’aspetto goliardico di questi gnomi ci sta la lotta di un popolo per i suoi diritti.  Una delle forme di protesta più fini, coraggiose e straordinarie Ribellarsi ad una dittatura con un cappello da gnomo.  Pensateci!!

Il primo gnomo in “carne ed ossa” se si può dire così apparve nel 2001 proprio  quando un’agenzia pubblicitaria propose all’amministrazione comunale di farne il simbolo della città; e dali sono proliferati. C’è anche lo gnomo Italiano su una Vespa . Si trova in  Ul. Wiezenna 21. 

Visitare Breslavia: un museo con un quadro solo

Potremmo definirlo una stranezza, di sicuro è una cosa singolare. A Breslavia c’è un museo fatto per un quadro solo.  Ma è enorme: 120 x15 mt Il Panorama Raclawicka  descrive una rivolta dei contadini polacchi nel 1700 contro l’esercito russo.   È esposto estendendolo in una sala circolare e lo si osserva dal centro. Insomma il quadro ti gira tutt’intorno. La prospettiva usata nel dipinto ed alcuni effetti come il terreno artificiale posto sotto il quadro danno un effetto realistico. Con il biglietto (50 zl ) potrete visitare anche l’adiancente museo nazionale  sul fiume Oder che vi colpira se non altro perchè completamente coperto da piante rampicanti.

L'isola di Ostrow Tumski e il cappellaio magico

Un weekend a Wroclaw comincia prima del tramonto quando si accendono le luci sull’isola di Tumski . Curiosamente la città vecchia non si trova dove è collocata la piazza centrale ma su quest’isola (sebbene l’isola non sia pù un’isola dopo i lavori voluti da Napoleone nel  1807) dove fu fondata circa 1000 anni fa  . Con le sue chiese , le sue vie ciotolate, botteghe,  la cattedrale gotica e i giardini botanici è una piccola oasi di pace.  Prima del tramonto potrete incontrare poi il laternik con tanto di mantello e cappello che accende i lampioni ad gas con lo stesso sistema dal 1843.  Con il suo completo nero che risalta ancora di più quando la città  è coperta di neve sembra quasi un personaggio delle fiabe di Phil Christian Andersen. Ovviamente non poteva non avere il suo gnomo che si trova sul ponte Tumski. 

 Attraversando uno dei suoi ponti (la città ha diverse isole essendo attraversata dal fiume Oder) si arriva al cuore della città. 

Perdersi per le vie del centro

Rynek: La piazza della città   ti mette di buonumore con i suoi 60  palazzi  borghesi colorati con  le loro forme e stemmi.   Sono numerati dal 1 al 60 infatti attorno ai palazzi del blocco centrale.

  • Lato Ovest (dei 7 elettori): Dal civico 1 al  nr 11. E’ la parte più intatta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
  • Lato Sud: lato della Coppa d’oro. (dal 12 al 28) Questo lato fu ricostruito dopo la seconda guerra mondiale e molti palazzi sono ex grandi magazzini. Al 18 trovate la Farmacia sotto il municipio mentre al 22 trovate il Palazzo sotto la brocca d’oro dentro il quale si trovava nel medioevo un birreria e un tunnel per il trasporto dei barili
  • Lato Est: lato del Tubo Verde (dal 29 al 41). Il nome deriva dal colore verde delle grondaie dei palazzi
  • Lato Nord: lato del Mercato dei Dolci (dal 42 al 60)
  • Fatevi un giro della piazza e trovate il palazzo con la finestra finta tra le centinaia presenti 🙂
  • Blocco centrale(Tret): ne fanno parte il municipio e varie abitazioni in stile barocco e neoclassico . Il blocco è attraversato da 4 stradine.

Ci sono 11 vie che portano alla piazza   Al centro si trova il Ratusz, il municipio con la sua bellissima facciata completamente decorata . Costruito a partire dal XIII sec con il tempo fu aggiunta la torre (1566 alta 66 m) e il suo bellissimo orologio astronomico (1580) . Sentire la magia dei suoi rintocchi con un buon bicchere di vino caldo è un piccolo momento da non perdere. Nel seminterrato si trova Piwnica Świdnicka,  una locanda aperta dall 1332, con ampie volte a botte e a crociera.

Università: questo istituto vanta ben 11 nobel tra i suoi studenti. L’attuale palazzo con la bellissima sala Leopoldiana  in stile barocco risale al 1700   (biglietto 20 zl) . Si trova in prossima del fiume Oder che potete raggiungere passando sotto una volta coperta  per poi raggiungere l’isola di Ostrow Tumski. Potete scaricare il mio itinerario completo (9 km) per le vie della città dal mio canale Telegram

Università: la sala leopoldiana

Jatki (Antiche Macellerie): Questa via che una volta era un vicolo ospitava le 42  bancarelle dove una volta veniva venduta la carne è anche uno dei punti più fotagrafati dai turisti.  Degli originali si sono conservati solamente i primi 2 . Curiosamente all’angolo con Ulica Odranska si possono vedere le 3 piazze principali della città: Rynek, Plac Solny e Plac Nowy Targu.

Hala Targowa: il mercato coperto di Breslavia si trova dove una volta era ubicato l’Arsenale della città.  Principalmente nei 200 negozi troverete frutta, verdura , macellerie, fiorai. L’attuale struttura risale al 1905 quando la città era sotto il dominio Prussiano. Nelle fredde giornate inverali è anche un po il luogo più adatto per fare 2 passi e scaldarsi.

Palazzo Reale: l’antica sede della monarchia prussiana costruito nel 1700   fu donato all’amministrazione cittadina alla fine della Grande Guerra e dora ospita il museo storico della città.  Si trova nella zona ebrai

Podwale: Wroclaw è anche una città d’acqua con le sue isole e i suoi canali  come il Podwale che circonda il Rynek. Passeggiare lungo le sue acque nel bianco innevato dell’inverno , i colori dell’autunno e le giornte estive è sempre piacevole.

La Polonia a tavola

Saporita la definerei! Ecco una serie di pietanze che potete assaggiare

Pierogi: i ravioli polacchi che potrete assaggiare in una  Pierogarnia  (letteralmente ravioleria)  tra cui la Pierogarnia Stary Mlyn e Rynek 26 sulla piazza centrale e scegliere il ripieno.  Scegliete voi il ripieno e come cucinarli.  Possono essere in brodo o in padella e vengono serviti in porzioni da 5 o 9 pezzi (40 gr ciascuno).

Kluskiśląskie: gnocchi delle Slesia, quindi proprio tipici di Wroclaw. Spesso sono ripieni di carne macinata e cotti al vapore. Sono molto piu’ grandi dei nostril gnocchi.

Szarlotka: la regina dei dolci polacchi . Una torta di mele con una palla di gelato , panna montata e una crema . Servita calda è una delizia

Sernik: la versione polacca della cheesecake con uno strato di glassa superiore

Zuppe: ideali per l’inverno. Le mie preferite sono quella di pomodoro (pomidorowa) e di funghi (grzybowa) o il Barsz una zuppa di barbabietole originaria dell’Ucraina.  La leggenda narra che anche i pierogi vengano da quella terra . Pare infatti che un  predicatore Jacek Odrowąż li abbia assaggiati a Kiev durante un viaggi. Mangiate e piaicuti pare che  e li abbia importati in Polonia all’inizio del 1200 per sfamare i poveri.

La Polonia nei bar

Il centro di Breslavia pullula di locali per tutti i gusti  ma se volete assaporare un pò di vecchia  atmosfera polacca autentica troverete  attorno al Rynek alcuni bar dove l’unica musica è il brusio delle persone che chiaccherano, bevono e stuzzicano qualcosa.

Uno di questi si chiama Przedwojenna  che tradotto vuol dire “Prima della guerra”.  Un legnoso bar  che si trova proprio di fronte alla torre della  chiesa di Sant’Elisabetta. Una volta aveva anche una guglia e la sua altezza arrivava a 131 mt. Crollò nel 1529 sul cimitero sottostante durante una tempesta.  Questo locale  è un salto indietro nel tempo . Sentire la gente parlare, ridere , il tintinnio degli shot di vodka sul tavolo  e troverete gente fino a tarda ora sia nelle lunghe notti invernali che nelle lucenti albe estive. Immancabile lo gnomo fuori dalla porta.  Qui potrete assaggiare qualche pietanza come sardine, gzik (una specie di robiola con delle patate calde) ,tartare con l’uovo e ovviamente birra e vodka. Il menù è dipinto sul muro.

E poi ci sono i “Pijalna Wodki i piwa” dei bar arredati con la carta di giornale di vecchi quotidiani d’epoca comunista . Uno di questi lo trovate proprio nella piazza centrale. Noterete l’usanza femminile di bere  birra usando la cannuccia per non sporcare il rossetto.

Dove dormire?

Non sto a farla per le lunghe. A me è piacuto moltissimo il  Bike Up Hotel  un albergo a tema bici con una colazione deliziosa. Prezzo abbordabile e bici gratis a disposizione .Mi ha ispirato talmente tanto che mi sono costruito un lampadario simile in bagno . Io poi lo faccio ogni volta prima di tornare a casa : mi fermo sempre da  Coffee & Dreams (Ul. Strzegomska 3B) una piccola caffetteria leggermente  fuori dal centro con dei prodotti buonissimi. Marcin il proprietario parla benissimo Italiano e vi accoglierà con simpatia.

Bike Up Hotel

Spostarsi in città

Il costo dei tram è di 3 zloty (circa 70 cent) . Un’ottima soluzione è Uber che in Polonia funziona benissimo ed è economico. Dall’aeroporto al centro pagherete 10/12 euro.

Il mio video del 2019

Questo è uno dei miei primi video che feci su Youtube. Nonostante qualche difetto spero che vi renda l’idea dell’atmosfera che si respira in città. Iscriviti al mio canale 🙂

Escursioni in Valtellina per tutti

Escursioni in Valtellina per tutti

Escursioni in Valtellina

Da buon Milanese la Valtellina ha sempre rappresentato una meta a portata di mano con un’incognita. C’è un’unica strada a doppio senso di marcia; cosa succede quando torni di domenica? 

Il fato però stavolta ha voluto che 2 giorni prima della partenza la mia auto sia finita dal meccanico e che nello stesso tempo le previsioni meteo siano fantastiche. Bel problema che si fa? Alla fine anche stavolta ho seguito la mia vecchia regola: nel dubbio parti.

Il viaggio da Milano

Vivere a Milano e provincia subendo la cronica presenza di PM10 ha però il vantaggio di avere trasporti migliori rispetto alla media della nostra penisola. Fare un’escursione da Milano è molto facile. Quindi zaino in spalla e si va; passante ferroviario per arrivare in città e treno regionale dalla Stazione Centrale fino a Tirano. (ogni ora c’è un treno). Da Tirano poi si può optare per il bus fino a Bormio (con portabici) oppure sfacchinarsela in bici con lo zaino come l’autore di questa pagina. La fatica (35 km/ 900 mt dsl) però viene ben ripagata godendosi la ciclabile dell’Adda (è possibile prenderla fin dalla stazione di Colico se volete farla tutta). Arrivo quindi dopo 2 ore circa di pedalata presso la struttura che ho scelto attirato da un nome vezzeggiante: Chalet del Bosco.  In effetti si trova proprio davanti a un bosco in periferia di Bormio, esattamente nella frazione di Cepina dove nei rubinetti delle case scorre l’acqua di sorgente della Levissima.  Vi assicuro che viene quasi naturale inspirare con il naso per respirare a pieni polmoni. A dimenticavo: da Tirano potete anche prendere il fantastico treno panoramico del Bernina.  Non è economico è Svizzero, però ragazzi che paesaggi.

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Le bici le potete sistemare nell'ultimo vagone

Il giorno dopo

Prima di raccontarvi gli itinerari percorsi però devo fare una premessa. Questo giri possono essere fatti da chiunque tramite e-bike grazie al servizio offerto da E-Stelvio . La consegna può essere anche fatta a domicilio nelle 40 strutture alberghiere tra cui lo Chalet del Bosco convenzionate. Le bici hanno un’autonomia di 60 km /1500 mt di dislivello, ovviamente consiglio di verificare dove sono le stazioni di ricarica. Sono nate molte discussioni snob riguardo l’uso di questi mezzi ma non vedo perché una persona che per motivi di poco allenamento, di età o semplicemente fisici, non sia in grado di raggiungere questi luoghi meravigliosi non possa goderseli ora con il progresso tecnologico.

La piccola frazione di Cepina non brilla certo di vita ma ho trovato tutto quello che in pochi metri potresti chiedere ad un paesino di montagna. Un bar sulla strada di cui non ricordo il nome che però non sarà difficile da trovare se ci passerete per una colazione e/o aperitivo ed un piccolo supermercato per farsi fare un bel panozzo (si proprio panozzo..guardate il video) la mattina prima di mettersi in moto.

Destinazione Laghi di Cancano

Si parte via! Cepina è attraversata dall’Adda e quindi si imbocca subito la ciclabile sulla riva sinistra del fiume in direzione Bormio per poi passare sulla destra fino alla Chiesa di San Gallo evitando cosi di entrare a Bormio (Se scegliete di soggiornare a Bormio basta seguire le indicazioni stradali) Si imbocca quindi il ponte di pietra a Premadio dove comincia la salita verso le Torri di Fraele. 9 km di salita regolare a parte lo strappo iniziale con un finale altamente spettacolare sotto gallerie naturali. (a metà troverete anche delle aree pic nic). A questo punto si apre il comprensorio dei Laghi di Cancano. Cosa posso dire? Per un’amante della bici come me è come andare a Gardaland; chiedete a chiunque pratichi questa disciplina e vedrete che gli spunterà un sorriso pensando ai Laghi di Cancano.

Meraviglioso giro ad anello dei laghi

Un circuito di quasi 20 km pianeggiante e completamente battuto (ci si può anche arrivare anche in auto con famiglia al seguito pagando un pedaggio) attorno a questi 2 laghi.  Un cocktail di colori davvero magnifico creato dalla collaborazione tra l’opera dell’uomo e madre natura, insomma questa volta non abbiamo fatto danni. Le previsioni meteo da smartphone che mi hanno spinto a venire lasciando l’auto dal meccanico si sono avverate. Fermatevi in un’area pic-nic, in un rifugio,rilassatevi , insomma tranne buttarvi in acqua per ovvi motivi (siamo a oltre 1900) fate quello che volete . Passerete tra ponticelli, cascate, baite, prati. E’ bello sentire il rumore dello sterrato sotto le ruote della mountainbike. Alla fine per scendere potrete optare di farvi la discesa delle Torri di Fraele come ho fatto io oppure scendere per lo sterrato che porta ai Bagni Vecchi di Bormio. (troverete anche la Pozza di Leonardo verso la fine dello sterrato, una pozza termale lungo il torrente)

Escursioni in Valtellina
Laghi di Cancano dove uomo e natura si incontrano

Destinazione Val Viola

Secondo giorno, seconda premessa: l’ingresso della Val Viola può essere raggiunto direttamente dai Laghi di Cancano seguendo gli 11 km pianeggianti del sentiero Decauville. Un piccolo consiglio che posso darvi è di scaricare l’app Valtellina Outdoor dove oltre ai percorsi da me raccontati troverete molti altri percorsi con descrizioni dettagliate e file gpx. A questo punto apriamo la porta! Di ingresso vi ho parlato prima e di ingresso si tratta. Troverete un cartello con scritto Val Viola presso una curva dopo il paesino di Arnoga che si trova a 1800 mt di altitudine sulla strada che da Bormio porta al passo del Foscagno.

8 km di piacere

8 km di percorso inizialmente asfaltato con 500 mt di dislivello per arrivare ai 2350 mt del Rifugio Viola. Vi ricordate l’armadio del film Cronache di Narnia? Ecco ho avuto questa sensazione. Da una stradina così non immagineresti mai di entrare in mondo simile, perché alla fine più che in una valle mi è sembrato di entrare in un mondo. Dopo il bosco iniziale (che ossigeno ragazzi) si apre questa vallate dove il sentiero continua a salire leggermente costeggiando la montagna per aprirsi sempre più verso la fine quando vedrete in lontananza due laghetti e una casettina. No non vi potrete fermare. Arriverete fino al Rifugio Viola per godervi un bel pranzetto o come ho fatto io un po di sole steso sul prato davanti al piccolo lago con qualche marmotta in giro (13 gradi a metà settembre ..grasso che cola) e la merenda del ciclista: una bella fetta di torta e una coca cola. D’altronde si sa che noi amanti delle due ruote a pedali seguiamo i consigli di Vasco: “bevi la coca che ti fa bene….”. Per concludere vi dico che qui in auto non ci si arriva; o pedalate o camminate.

Escursioni in Valtellina
Rifugio Viola 2350 mt , libero come l'aria

Piccole idee

A Bormio ovviamente troverete le stazioni termali come QC Terme o quelle comunali che sono sempre di buon livello per rilassarvi dopo le fatiche.  Per la cena un buon posto a mio avviso (visto che ci ho mangiato ,ma comunque i gusti sono personali) sia per il servizio sia per la location  sta  nella parte vecchia del paese il ristorante La Rasiga . Molti alberghi e B&B sono convenzionati con uno sconto del 10% con ristoratori ed esercizi commerciali della zona.  Potrete usufruirne